“Alcuni appezzamenti di terreni del Palagio affittati a società della famiglia Coli, per l’effettuazione di attività agricola”, è il chiarimento contenuto in una nota diffusa dai legali del cantante inglese dopo l’incontro con i magistrati a Prato, che hanno confermato la sua estraneità ai fatti
Si è recato personalmente alla Procura di Prato, questa mattina, per ribadire la sua totale estraneità alla vicenda dello sfruttamento della manodopera clandestina per il lavoro nei campi. Sting, il cantante inglese proprietario di Villa Il Palagio nelle colline sopra a Figline, ha incontrato i magistrati che si occupano dell'inchiesta, e che comunque avevano smentito fin dall'inizio qualsiasi suo coinvolgimento.
In una nota diffusa dai legali del cantante dopo l'incontro, si ribadisce la sua "totale estraneità a qualunque ipotesi di reato o anche di minima scorrettezza". Secondo quanto riporta l'Ansa, la Procura spiega che la tenuta Il Palagio "si era limitata ad affittare alcuni appezzamenti di terreni a società della famiglia Coli, per l'effettuazione di attività agricola". La famiglia Coli è la titolare della società Coli spa, con sede a Tavarnelle Val di Pesa, finita al centro dell'inchiesta sul caporalato nelle vigne.
"Qualunque affermazione o insinuazione su di un presunto coinvolgimento penale del signor Sting nelle indagini – si legge ancora nella nota – risulterebbe pertanto destituito di ogni fondamento e gravemente lesiva della sua reputazione".