Come ogni settembre, l’avvio dell’anno scolastico ha portato con sé forti disagi agli studenti delle scuole superiori che usufruiscono degli autobus di trasporto pubblico. Mezzi pieni e ragazzi costretti a trovare altri modi per tornare a casa. I genitori interpellano gli enti competenti
Puntuale come l'avvio dell'anno scolastico, torna il problema dei trasporti, in particolare quelli su gomma. Sono decine gli studenti valdarnesi delle scuole superiori che, nella prima settimana dall'inizio della scuola, hanno dovuto fare i conti con autobus troppo pieni, che non hanno permesso loro di salire a bordo.
Una questione che si ripropone ogni settembre, per il trasporto pubblico: a fronte delle migliaia di studenti che ne usufruiscono, le corse sono contate. E specialmente nei primi giorni, quando gli istituti scolastici non hanno ancora completato gli orari definitivi, finisce che le uscite da scuola si accavallano tutte insieme. Con il risultato di pullman pieni e studenti che, rimasti a piedi, devono ripiegare sul treno o trovare qualcuno che li riporti a casa.
Il problema del sovraffollamento sugli autobus utilizzati dagli studenti delle superiori esiste da anni, e riguarda in particolar modo le tratte che collegano il Valdarno fiorentino con quello aretino, le più utilizzate in generale. Ma non solo, ovviamente. L'arrivo degli orari definitivi, nelle scuole, con l'ultima campanella che suonerà in momenti diversi, potrà portare un po' di sollievo in particolare nelle corse dopo l'uscita da scuola.
Intanto, però, i genitori dei ragazzi rimasti a piedi in questi giorni protestano, e lanciano l'idea di una raccolta firme. "Si tratta di una situazione annosa – scrive a Valdarnopost una mamma – per risolvere la quale non è mai stata intrapresa alcuna iniziativa: ma la cosa è ormai collassata e non è più ulteriormente tollerabile. I pochi autobus adibiti al trasporto delle migliaia di studenti che da Rignano, Figline e Incisa e relative frazioni si recano alle scuole superiori di San Giovanni e Montevarchi sono affollati all’inverosimile, al punto che moltissimi studenti all'andata o al ritorno non riescono a salire e sono costretti a recarsi alla stazione ferroviaria, che in alcuni casi è molto lontana, o a chiamare i genitori per farsi accompagnare o riprendere da loro".
"All’andata la situazione è drammatica e al ritorno anche peggio, con i ragazzi costretti ad aspettare a lungo i pochi pullman all'uscita da scuola, su cui poi il più delle volte non riescono neanche a salire! Noi genitori siamo esasperati e preoccupati! Paghiamo centinaia di euro l’anno per usufruire (quando ci si riesce!) di un servizio scandaloso e pericoloso, in palese violazione della carta dei servizi. Che aspettano le istituzioni e i soggetti competenti a prendere provvedimenti? Forse deve accadere una tragedia perché qualcuno si muova?".