Il Piano sanitario ha ricevuto il via libera venerdì pomeriggio, non senza malumori: il sindaco di Arezzo Ghinelli aveva chiesto un rinvio, invano. “Nessuno ha avuto modo di capire cosa contengono quelle seicento pagine”, attacca il sindaco di Montevarchi, che si è astenuta in sede di Conferenza dei sindaci
È in ambito sanitario che si avvertono i primi segnali di un confronto politico che, in Valdarno, cambia con l'arrivo del primo governo di centrodestra, quello di Silvia Chiassai a Montevarchi. La sua è l'unica voce che si alza, all'indomani dell'approvazione del Piano sanitario di Area Vasta Sud Est, avvenuta venerdì pomeriggio a Siena.
"Una approvazione a scatola chiusa – la definice Chiassai – non tutti i sindaci, me compresa, hanno ricevuto copia di quel Piano, e in pochi lo hanno davvero esaminato con cura. Un documento di seicento pagine del quale, in sostanza, non si sa nulla. Ma la Regione ha forzato la mano, sostenendo che i tempi erano troppo stretti, e che non c'era modo di rinviare ancora, ma poi che comunque si trattava di una cornice normativa per politiche ancora da costruire. Insomma, frasi contraddittorie, pur di arrivare al risultato".
Dal comune di Arezzo, attraverso l'assessore Tanti, delegata dal sindaco Ghinelli, era in effetti arrivata la richiesta di un rinvio, per studiare il Piano, in accordo con il sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna. "Il comune di Montevarchi, venerdì mattina, in merito alla delega al presidente della Conferenza dei sindaci Viligiardi, ha votato contro – aggiunge Chiassai – tutti gli altri comuni del Valdarno si sono astenuti. Dunque, dal Valdarno è partito un voto di astensione che però non è bastato".
"Non c'era nessun preconcetto sul Piano – conclude Silvia Chiassai – solo la necessità di approfondirlo per poterne discutere con consapevolezza. Accampare la scusa che un ritardo di qualche settimana alla sua approvazione avrebbe comportato il blocco delle risorse, quando la prima ad aver ritardato nella presentazione del Piano è stata proprio la Regione, è solo l'ennesima dimostrazione che tutto ruota intorno a quanto desidera il Pd fiorentino, mentre il resto è sempre e solo secondario".