I riformisti sono per le riforme e non possono definirsi tali se sono contro e vi si oppongono in modo preconcetto. Questo il leit motiv della conferenza stampa di presentazione di lunedì scorso al Senato della Repubblica del Comitato Giuliano Vassalli per il SÌ, con gli interventi di Stefania Craxi, Fabrizio Cicchitto, Claudio Signorile, Alfredo Venturini e il giornalista Aldo Torchiaro de “ Il Riformista “, il saluto del Sen. Gasparri di Forza Italia e la presenza di Bobo Craxi (PSI) Angelo Sollazzo e Peppino Calderisi, storico esponente radicale.
Presenti anche altri esponenti del mondo laico, liberale e riformista, fra i quali anche il valdarnese Francesco Carbini, fra i primi promotori del Comitato, che annuncia nuove iniziative anche in provincia di Arezzo per spiegare bene le ragioni del SI.
“In questo referendum confermativo c’è ancora, purtroppo, una sinistra illiberale e giustizialista che rinnega principi e valori chiedendo ai suoi elettori di votare contro una riforma costituzionale, tradendo uno dei principi fondanti della Costituzione Repubblicana, quello previsto dall’art. 111: “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge”, continua Carbini, commentando la presentazione del Comitato. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.”
“Il referendum confermativo è un momento importante di partecipazione democratica”, prosegue Francesco Carbini. E’ pertanto necessario che il popolo, che dovrà esprimersi, sappia di cosa si discute: sia correttamente e onestamente informato del contenuto della legge che in suo nome si approva evitando informazioni fuorvianti, mendaci e ingannevoli come purtroppo sta avvenendo. Il Comitato “Giuliano Vassalli” parteciperà al referendum confermativo della legge costituzionale di riforma della magistratura, svolgendo questo ruolo, votando e facendo votare “SI”.
“Non voteremo contro o a favore del Governo in carica, tant’è che moltissimi promotori del Comitato Vassalli sono all’opposizione rispetto a questo Governo. Voteremo a favore di una legge, la riforma della costituzione approvata in via definitiva dal Parlamento in data 30.10.2025 che prevede carriere diverse e distinte tra magistrati giudicanti e requirenti” chiarisce ancora l’esponente politico valdarnese Carbini, recente candidato alle elezioni regionali per Casa Riformista.
“Il magistrato dovrà scegliere all’inizio della propria carriera e in modo definitivo se esercitare le proprie funzioni come Giudice o come Pubblico Ministero e la scelta sarà irrevocabile. Dopo la modifica del dettato costituzionale, le regole dettagliate della separazione delle carriere, in fatto di concorsi, funzionamento degli organismi di formazione, e modalità di scelta della carriera, dovranno essere dettate dalla riforma dell’ordinamento giudiziario. Nel sistema attuale i magistrati ricevono un’unica formazione e dopo il concorso, possono scegliere di svolgere la funzione giudicante o quella requirente, potendo cambiare funzione entro i primi dieci anni di attività. La separazione tra le due articolazioni della magistratura si rende necessaria a garantire il funzionamento del sistema processuale fondato sul contraddittorio.”
La Riforma Costituzionale introduce una misura cruciale: il sorteggio dei membri togati del Consiglio Superiore della Magistratura. La scelta di componenti di organi istituzionali a mezzo sorteggio non è nuova rispetto ad altri pezzi dello stato. Esso è vigente da molto tempo nel Tribunale dei Ministri, nella Giurie delle Corti d’assise. Attualmente i consiglieri laici del CSM, cioè giuristi e avvocati di chiara fama, vengono votati dal Parlamento mentre i membri togati, cioè i magistrati in servizio, sono eletti dai magistrati attraverso il meccanismo delle correnti.
Con la riforma, fatta esclusione dei membri di diritto, che sono, il primo presidente di Cassazione nel CSM della magistratura e il Procuratore Generale della Cassazione nel CSM della magistratura requirente gli altri membri, laici e togati saranno estratti a sorte, per un terzo da un elenco di avvocati e professori, compilato dal Parlamento in seduta comune, e per i restanti due terzi da un elenco di magistrati rispettivamente giudicanti e requirenti.
I membri designati resteranno in carica quattro anni, e non potranno partecipare al sorteggio per la consiliatura successiva. I due vicepresidenti saranno estratti a sorte tra i componenti laici dei rispettivi Consigli.
“L’obiettivo della riforma – conclude Carbini – è quello eliminare lo strapotere delle correnti interne che da anni condizionano l’autogoverno della Magistratura, minando la sua autonomia e neutralità. Nate come espressione del pluralismo culturale dei magistrati, si sono trasformate in centri di potere capaci di gestire le carriere dei singoli magistrati creando una dinamica molto pericolosa. Il CSM dovrebbe agire esclusivamente nell’interesse della giustizia e dell’indipendenza del singolo magistrato. Quando le nomine sono decise in base a trattative spartitorie tra correnti, l’interesse del “gruppo” prevale sul corretto funzionamento della giustizia, creando un danno alla percezione di neutralità che i cittadini si aspettano. Il sorteggio è l’unico modo per restituire al CSM la sua vera funzione: garantire una giustizia imparziale e autonoma, al servizio dei cittadini, non delle fazioni interne alla magistratura.”
L’iniziativa del comitato Vassalli sta riscuotendo un successo di adesioni che provengono da tutte le parti d’Italia.


