L’ex consigliere PD, ora nel PSI, Sandro Sarri prende la parola, alla luce delle varie dichiarazioni che lo vedono nel mirino, incolpato per la crisi di maggioranza insieme al Psi appunto. Sarri replica netto: “Come era prevedibile che fosse, il PD ha cominciato il lavoro di de-responsabilizzazione con la ‘novella’ del brutto e cattivo che ha rovinato tutto (ovvero io). Facile e prevedibile ed ovviamente non veritiero. Ma che il Movimento 5 Stelle si unisse al coro, sarebbe quasi esilarante se non si trattasse della mia dignità”.
“I 5 Stelle – continua Sarri – ovvero un gruppo politico che è stato rappresentato per più di un anno mezzo da un presidente del consiglio totalmente inadeguato che si è dimostrato non all’altezza in più occasioni , ‘sopportato’ da tutta la maggioranza solo perché c’era già il PSI (e non solo) ad avere le ‘fregole’ mentre i 5 Stelle erano facilmente tenuti a bada, bastava non toccare quel seggiolone. All’alba della vittoria elettorale, per mettere Avila sulla poltrona di Presidente del Consiglio con un’indennità di circa 1800 euro al mese, dovettero chiedere a Bigi di ‘convertirsi’ e tutto per accordi politici di poltronaggio dal quale nessuna vergogna lo ha fatto staccare”.
“Questi signori avrebbero il coraggio di fare a me la morale – attacca l’esponente del PSI – quando non hanno mai fatto nessuna azione per tutelare gli interessi dei cittadini che rappresentavano. Strano che dichiarino di essere sempre stati allineati sulle azioni della Giunta quando in più occasioni durante gli incontri politici emergeva proprio il contrario, ovviamente sempre e comunque con toni sottomessi. Ma ora si deve seguire la strada dettata dal ‘Capo famiglia’, apparendo un gruppo unito e solidale. D’altronde chi meglio di loro sa dissimulare un unione forzata?”.
“Detto questo, a coloro che mi accusano di tradimento dico che tradisce chi colpisce alle spalle, ma chi dichiara preventivamente un’azione e non viene fermato cosa sarebbe? Sfido chiunque a dire il contrario, più di una volta ho dichiarato la mia insofferenza nella gestione del partito, nelle scelte o semplicemente nei modi. Ricordo molto bene che ad un incontro di maggioranza all’ennesima situazione che mi vedeva in disaccordo, mi alzai e dissi che sarei andato con il Ciucchi nel PSI e questo successe mesi prima della mia dipartita dal PD. Sapete quanti compagni o quanti del mio partito compreso il Sindaco hanno cercato di fermarmi? Di parlarmi? Di capire minimamente la mia insofferenza ? Nessuno! Il niente più assoluto! E quindi la vera domanda è perché? Perché nessuno pur sapendo di questa possibilità è intervenuto a recuperarmi? Perché nessuno ha pensato di ascoltarmi di parlarmi o semplicemente di capire le mie ragioni? Perché mi si è delegittimato pubblicamente dal rappresentare il PD ad incontro con altri partiti? L’ex vicesindaco Farini, allora capogruppo fu la mandataria di questa azione. E perché solo a cose fatte si è finto stupore e rammarico?”, chiede Sarri.
“Il sospetto diventa quasi una certezza sommato ai successivi episodi di cui ormai tutto il territorio è a conoscenza”, continua il consigliere del Psi. “O vi è una superficialità, inadeguatezza incompetenza e scelleratezza che fanno passare le dimissioni del Sindaco come la manna dal cielo, oppure c’era o c’è stata una strategia per un bella scappatoia con colpevole. Delle due l’una. Se fosse vero quanto dicono sul mio conto allora che motivo avrei avuto per rimanere nel PSI e mettermi nelle condizioni (facilmente prevedibile) di essere il caprio espiatorio? Avrei potuto andare in un gruppo misto e rimanere in maggioranza o mi sarei potuto semplicemente dimettere. Insomma avrei potuto trovare molti modi per uscirne senza farmi troppo male, ma ho voluto rispettare e rimanere fedele ad un gruppo che si è dimostrato leale trasparente e corretto sempre nei miei confronti, cosa che non posso dire mio malgrado del PD. Come piace dire oggi a molti, il tempo è galantuomo, e dimostrerà se era tutto un copione studiato a tavolino”, conclude Sandro Sarri, esponente del Partito Socialista di Figline e Incisa.


