Il comune di Montevarchi presenterà appello alla sentenza civile che lo ha visto condannato in solido con la titolare dell’asilo nido “L’isola della Fantasia” per il pagamento di risarcimenti da 1,2 milioni di euro alle famiglie di sette bambini maltrattati all’interno della struttura nel 2019.
L’Amministrazione comunale di Montevarchi, che comunque spiega di avere una copertura assicurativa riconosciuta per questo caso, rivendica però di aver assolto ai propri obblighi di controlli amministrativi, come spiega la vicesindaco Cristina Bucciarelli: “In questi casi, quando arriva la richiesta di apertura di un nido privato, il comune fa tutti gli accertamenti dovuti sui requisiti per aprire l’asilo nido: dal punto di vista amministrativo, quindi, noi siamo a posto, e lo abbiamo dimostrato ampiamente anche alla Procura della Repubblica, tanto che non ci sono mai state indagini sull’attività di autorizzazione da parte del comune di Montevarchi. Sono stati fatti i controlli iniziali al rilascio dell’autorizzazione nel 2009 sui requisiti del titolare, e altre due ispezioni annuali senza preavviso, di controllo dei requisiti, che sono sempre andati bene”.
Nel merito della sentenza, Bucciarelli commenta: “Il giudice ha riconosciuto una responsabilità del comune in base all’art. 2049 del Codice civile: è la stessa responsabilità che viene riconosciuta al datore di lavoro per i danni procurati del dipendente. Ma in questo caso la titolare del nido non era una dipendente del Comune. Per questo presenteremo appello, attraverso il nostro legale avvocato Maccari: tra l’altro in Lombardia ci sono state sentenze che hanno escluso responsabilità del comune anche quando gli abusi erano stati commessi da maestre all’interno di strutture comunali date in concessione a cooperative. Il comune, infatti, ha obblighi di controllo solo sui requisiti amministrativi per aprire e mantenere aperto un nido, non su altro”.