L’uomo non si trova da lunedì pomeriggio, quando non ha fatto rientro a casa. Carabinieri, Vigili del fuoco e volontari ieri hanno concentrato le ricerche nella zona degli argini dell’Arno, dove i cani molecolari hanno trovato ieri sera il marsupio dell’uomo. Oggi la portata del fiume è stata ridotta di due metri con la chiusura della Diga
Ripartono dall'Arno le ricerche di Antonio Colasurdo, il sessantenne figlinese scomparso lunedì pomeriggio dopo essesere uscito dalla sua abitazione di via Petrarca per una passeggiata. Già da ieri gli uomini impegnati nelle ricerche si erano concentrati nella zona degli argini dell'Arno, e anche oggi si riparte da qui.
La svolta considerata decisiva nelle ricerche è arrivata ieri sera, con il ritrovamento del marsupio dell'uomo, attaccato ad un albero, con dentro ancora i suoi oggetti, comprese le chiavi di casa: è stato il cane molecolare a scovarlo. Per questo la decisione di accentrare le ricerche nell'Arno.
Il livello dell'acqua è stato diminuito di due metri, e ora si draga il fondo del fiume Arno: per consentire il lavoro dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, infatti, è stata disposta la chiusura della diga di Levane, e così l'acqua rimasta sul fondo è pochissima. Al campo base allestito in zona, con il posto di comando avanzato dei Vigili del fuoco di Arezzo, sono presenti anche i volontari del Gaib, che collaborano con carabinieri, Vigili del fuoco di Figline, Firenze e Arezzo.
Sul posto Monica Campani