23, Luglio, 2024

Distretto sanitario unico per il Valdarno: a rischio il progetto perseguito dai sindaci. Non si placa la polemica

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Da una parte Stefano Mugnai, vicepresidente della Commissione sanità della Regione Toscana, favorevole al distretto unico, dall’altra l’onorevole Samuele Segoni di Alternativa Libera e i consiglieri di Percorso Comune di Figline, Terranuova e Loro Ciuffenna

Il distretto sanitario unico tra Valdarno aretino e fiorentino potrebbe rimanere soltanto un sogno?Il tema è stato portato alla luce dalla Lista civica Terranuova in comune qualche giorno fa. La perimetrazione delle Zone Distretto territoriali, previste dall’ art. 91 della nuova legge regionale sul riordino del servizio sanitario, infatti, impedirebbe l'unificazione dei servizio fuori dalla stessa area vasta, un'unificazione tanto perseguita mesi fa dai sindaci delle due vallate e che ha condotto nell'aprile scorso alla firma di un protocollo d'intesa tra Valdarno e Valdisieve per la creazione di un bacino unico anche della sanità. Adesso le reazioni non mancano.

Stefano Mugnai, vicepresidente della Commissione sanità del consiglio regionale e capogruppo e coordinatore regionale di Forza Italia, interviene con un "Io l'avevo detto".

"Lo sapevo. Quando discutevamo quella che sarebbe divenuta la legge 28/2015 avevo persino presentato un emendamento sulla riperimetrazione delle aree vaste, così da poter assecondare le vocazioni naturali delle comunità soprattutto nelle aree cerniera come il Valdarno. Naturalmente il Pd e la maggioranza lo bocciarono. Poi ecco la mela avvelenata: l’emendamento del Pd alla nuova legge di riforma con cui, dopo la maratona natalizia, è stata abrogata la legge 28 per timore del referendum, il quale nega la possibilità di unificare servizi fuori dalle aree vaste. È uno dei tanti effetti collaterali nefasti della controriforma della sanità che Rossi, Saccardi e Pd hanno voluto imporre al solo scopo di uccidere il referendum abrogativo richiesto da oltre 55mila cittadini a suon di firme".

E adesso cosa accadrà? "Ora serve una nuova legge che renda quanto meno flessibili le perimetrazioni d’area vasta per territori come il Valdarno – spiega Mugnai –  in cui il muro tra l’area aretina e quella fiorentina per quanto riguarda il servizio sanitario è non solo incomprensibile ma anche irrazionale, e costringerà magari i cittadini di San Giovanni (area vasta Sud) a esodi epici per ottenere servizi sull’Amiata, mentre da Figline (area vasta Centro) i pazienti ottengono serenamente le medesime prestazioni a Pistoia. Il distretto sanitario unico del Valdarno aretino e fiorentino è un obiettivo fondamentale e strategico, il presupposto per garantire servizi sociosanitari adeguati al nostro territorio. I sindaci, però, oltre a parlarne e a stracciarsi le vsti dovrebbero iniziare a produrre atti concreti, coinvolgendo rapidamente i consigli comunali sia sulla necessità della zona distretto unica, sia sull’ubicazione finale dell’eventuale zona distretto Valdarno, se in Asl Centro oppure Sud".

"In questa battaglia – conclude – noi abbiamo sempre creduto e per questo non mancheremo di far avere il nostro sostegno. Ma è una battaglia che va condotta contro chi ha scritto e approvato il famoso emendamento: il Pd regionale e la giunta regionale. I nostri sindaci tutti targati Pd, cosa faranno?".
 

Sulla questione intervengono anche l'onorevole Samuele Segoni, di Alternativa Libera, e i consiglieri di Percorso Comune, Marco Bnaccini di Terranuova, Piero Caramello di Figline Incisa e Marco Parolai di Loro Ciuffenna.
 

"Non tolleriamo più le operazioni di facciata del Pd in cui si fa appello alla salute di tutti i valdarnesi, siamo sconfortati ma non rassegnati, il silenzio e l’immobilismo che abbiamo visto negli ultimi mesi offende noi e tutti i cittadini. Dopo la firma del protocollo d’intesa dello scorso aprile – continuano – non c’è stata alcuna ratifica nei consigli comunali per rendere più forte quel documento. Sarebbe stato un passaggio importante per impedire qualsiasi modifica nell’organizzazione ospedaliera territoriale del Valdarno e per fare in modo che ogni conseguenza dovuta all’applicazione della legge di riforma del sistema socio sanitario regionale fosse preventivamente concordata e condivisa con gli enti locali”.

“La Regione a guida PD – aggiungono – ha varato due riforme del Sistema Sanitario Toscano, ha imbavagliato 55mila firme per impedire il referendum ma del comprensorio del Valdarno non vi è traccia. Per il nostro territorio serve invece un progetto che dia respiro alle politiche sanitarie e che garantisca i servizi, per questo chiediamo la difesa dei due Ospedali della zona, La Gruccia e il Serristori, attraverso una politica organizzativa che punti a una sinergia delle due strutture. Temiamo invece che le iniziative assunte in questi mesi, come l’apertura della Chirurgia Oculistica all’ospedale Serristori presente anche all’Ospedale di Montevarchi, faccia allontanare questo progetto perciò presenteremo una mozione nei nostri consigli comunali per chiedere il comprensorio unico sanitario”.

 

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