28, Febbraio, 2025

Strade provinciali: “Con i tagli della Legge di Bilancio impossibile garantire la manutenzione”. Il grido d’allarme delle Province toscane

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Un riduzione di fondi pari a 477mila euro nel 2025, che salirà a 1,4 milioni nel triennio 2026-2028, fino a raggiungere 2,3 milioni di euro nel 2029. E cancellazione delle risorse destinate agli investimenti provinciali dal bilancio statale. Sono gli effetti dei tagli disposti dal governo sulle nove Province toscane nell’ultima Legge di Bilancio. Per questo i presidenti delle Province hanno lanciato attraverso Upi Toscana un grido d’allarme.

“Sono tagli che aggravano una situazione già precaria, dopo 10 anni di costanti riduzioni di fondi – dice il presidente di Upi Toscana Gianni Lorenzetti – lasciando le Province con risorse del tutto insufficienti per garantire servizi fondamentali. Con bilanci così ridotti all’osso, non possiamo più garantire la manutenzione delle scuole e delle strade. È una vera e propria emergenza”.

L’Unione delle Province della Toscana spiega che già le risorse attualmente disponibili sono del tutto insufficienti: si attestano infatti sui 5,4 milioni di euro per la manutenzione delle scuole superiori e 5,1 milioni per la rete stradale provinciale, che si estende per oltre 7.000 km e comprende migliaia di ponti. Alcune Province si trovano a gestire centinaia di chilometri di strade con budget di appena 300-400 mila euro.

“Un chilometro di manutenzione stradale costa in media 150.000 euro – spiega Lorenzetti – e con i fondi attuali possiamo intervenire su meno di 35 km l’anno. È una condizione inaccettabile, che mette in pericolo la sicurezza di chi ogni giorno percorre le nostre strade. Senza un intervento risolutivo da parte del governo le Province non potranno più garantire servizi fondamentali ai cittadini, con conseguenze gravissime per la sicurezza e la qualità della vita nei territori”.

I presidenti delle nove Province, riuniti nel Consiglio Direttivo di Upi Toscana, hanno approvato all’unanimità un documento da trasmettere alle istituzioni e alle forze politiche per chiedere risorse adeguate e scongiurare il collasso del sistema provinciale.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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