07, Luglio, 2024

Smog, ancora dati preoccupanti per i livelli di polveri sottili. Sforamenti registrati in chiusura di gennaio nelle centraline di Arezzo

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Tre superamenti dei limiti di Pm10 registrati dalla centralina di Arezzo Acropoli, sei da quella di Arezzo Repubblica: il mese di gennaio segna ancora dati allarmanti sull’inquinamento atmosferico. Il Valdarno resta però in attesa di una centralina sul territorio

Le piogge degli ultimi giorni, seppur lievi, hanno dato il loro contributo per abbassare il livello di inquinamento atmosferico. Una (piccola) boccata di aria fresca, in un situazione che tornava invece a farsi calda, dopo gli allarmi di dicembre. Tra il 20 e il 25 gennaio, infatti, il Pm10 in atmosfera è tornato sforare i limiti di legge. 

La premessa, ancora una volta, è d'obbligo: i dati in questione non sono misurati direttamente in Valdarno, ma dalle due centraline di Arezzo (Acropoli, di fondo; e Repubblica, urbana) che Arpat utilizza come riferimento per l'intero Valdarno, aretino e fiorentino, in quanto da alcuni anni non è più attiva la stazione di rilevamento di Incisa. 

La centralina situata in pieno traffico urbano ha registrato sforamenti di Pm10 in cinque giorni su sei, nel periodo fra il 20 e il 25 gennaio scorsi. La stazione "di fondo", Arezzo Acropoli, ha invece registrato tre superamenti dei limiti di Pm10 (che, ricordiamo, sono di 50 microgrammi per metro cubo, come media giornaliera), ma di pari passo sono cresciuti anche i dati del Pm2.5, le particelle ultrasottili, considerate più pericolose per la salute umana. Poi, negli ultimi giorni del mese, la discesa dovuta soprattutto alle diverse condizioni climatiche. 


Per i prossimi giorni si guarda quindi soprattutto alle previsioni meteo: se dovesse arrivare la pioggia, infatti, consentirebbe di abbassare gran parte dei valori degli inquinanti in atmosfera. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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