Non si ferma la battaglia delle associazioni che si sono già schierate contro la Multiutility, e che ora scrivono ai sindaci del Valdarno, in vista della Conferenza Territoriale del 5 dicembre, in cui sarà votata la proposta per l’affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato attraverso una gara a doppio oggetto per l’individuazione del socio privato (30% del capitale sociale della nuova società).
“Coordinamento delle Associazioni No Multiutility – spiegano i promotori – ci siamo sempre battuti per la gestione dei servizi interamente pubblica e sotto un controllo diretto dei sindaci e vogliamo ricordare che al coordinamento aderiscono oltre al Forum Toscano Movimenti per l’Acqua, anche le associazioni locali come il Comitato Acqua Bene Comune Vadarno, Terra Libera Tutti e l’Associazione I Bercio”.
“Ringraziamo pertanto gli 11 sindaci, definiti dalla stampa ‘ribelli’, tra questi anche il sindaco Michele Rossi di Castelfranco Piandiscò, che hanno chiesto all’Autorità Idrica Toscana di riconvocare la Conferenza Territoriale 3 per chiedere di sospendere la gara per l’affidamento pubblico privato al fine di raggiungere l’obiettivo dell’affidamento in house providing del servizio, anche in considerazione che molti comuni con gestore Publiacqua hanno visto rinnovato il consiglio comunale. Confidiamo che anche i Sindaci di Cavriglia, Figline Incisa, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Reggello, San Giovanni Valdarno Terranuova Bracciolini rispettino la volontà dei propri cittadini rigettando la gestione mista pubblico privata. Per questo abbiamo inviato una lettera a tutti i comuni della Conferenza Territoriale 3 Medio Valdarno e anche noi, come tutti i cittadini che nel 2011 hanno votato il referendum per l’acqua pubblica, siamo ribelli”.
Nella lettera inviata ai sindaci si chiede loro di “esprimere voto contrario all’affidamento misto pubblico-privato; promuovere un modello di gestione che garantisca il controllo totale e diretto da parte delle amministrazioni pubbliche; sostenere un supplemento di riflessione per valutare approfonditamente e sostenere la gestione in house; sostenere la proposta dei comuni che hanno già deliberato in questo senso e che trova qui allegata; il servizio idrico, bene comune essenziale, merita una gestione trasparente, efficiente e pienamente pubblica, che anteponga gli interessi della collettività a logiche di profitto privato”.