06, Luglio, 2024

Valdarno-Valdisieve, opposizioni compatte sulla questione dell’Unione: “No a decisioni calate dall’alto”

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La vicenda tiene banco a Rignano e nei comuni dell’area fiorentina coinvolti: i sindaci considerano fallita l’esperienza dell’Unione e pensano alla fusione di comuni. Ma le opposizioni frenano: “Il fallimento è responsabilità del Pd che governa le amministrazioni comunali, non pensino di chiudere la pratica con un’altra decisione imposta ai cittadini”

Finora c'era l'Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve, che alcuni sindaci, fra cui il primo cittadino di Rignano Daniele Lorenzini, hanno già dichiarato senza futuro. E oggi si fa strada l'ipotesi, che sembra sempre più concreta, di andare verso le unioni di comuni, con lo sguardo verso Firenze, in un'ottica che sia più metropolitana possibile. 

In mezzo, il dibattito politico si accende: e vede le opposizioni di Rignano, Pontassieve, Pelago, Rufina, San Godenzo e Londa, che intervengono compatte sul tema. Firmano un documento comune tutti i rappresentanti delle liste di opposizione del Consiglio dell'Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve, in cui chiedono chiarezza, e richiamano gli amministratori alle loro responsabilità. 

"Alcuni amministratori, ieri fra i massimi sostenitori dell'Unione e dell'efficienza che sarebbe derivata dalla gestione associata dei servizi, la dichiarano oggi improvvisamente fallita, indicando la nuova via nella fusione fra Comuni. Ebbene, nessuna fra le nostre forze politiche accetterà che l'Unione sia dichiarata morta, dall'oggi al domani, senza che ai cittadini ne siano spiegate le cause e le responsabilità".

L'attacco è in particolare al Pd, partito che è al governo in tutte le amministrazioni comunali dell'Unione Valdarno-Valdisieve: "Amministratori che hanno costruito l'Unione senza tenere conto delle similitudini organiche del territorio e delle risorse, senza alcun reale interesse di raggiungere maggiori efficienze nella gestione dei servizi, ma inseguendo altri obiettivi che adesso devono chiarire pubblicamente. I Comuni hanno associato servizi in ordine sparso, senza una coerenza complessiva, in maniera così poco lineare che sembra un processo per tentativi". 

Ricordando le richieste presentate negli anni affinché si verificassero i risultati ottenuti in termini di efficienza e risparmi dall'Unione, senza risposte soddisfacenti, i rappresentanti delle opposizioni ribadiscono: "Nessuno di noi ritiene minimamente accettabile che sia calata dall'alto alcuna scelta in merito al futuro dell'Unione, senza un confronto aperto ai cittadini, né tantomeno che esponenti di primo piano del Partito Democratico, artefici del fallimento, possano oggi fuggire dalle proprie responsabilità indicando la soluzione nella fusione fra Comuni". 

"Qualsiasi prospettiva futura richiederà comunque una visione politica di lungo periodo, che tenga conto delle necessità delle amministrazioni con minori risorse, che ponga i singoli Comuni e i Consigli comunali al centro del processo decisionale; la maggioranza – concludono – si assumerà altrimenti la responsabilità di ulteriori scelte di corto respiro".
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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