L’assemblea dei soci di Alia Multiutility, riunita ieri, ha dato il via libera al documento che contiene gli indirizzi strategici annuali, con il voto favorevole di comuni soci che, insieme, rappresentano l’81% del capitale sociale. Tra le linee condivise: il servizio idrico resterà all’interno del perimetro della multiutility; si farà il bando di affidamento per la futura concessione del servizio idrico integrato del gestore dell’ATO3 Medio Valdarno, in scadenza; la multiutility “non è una holding di partecipazioni, ma un gruppo industriale progressivamente da realizzare”; la compagine sociale potrà essere allargata “a nuovi Comuni toscani e marchigiani, compiendo ogni ulteriore sforzo per permettere il conferimento di Intesa e Coingas”.
Per quanto riguarda la quotazione in borsa, il documento approvato chiede di vagliare “diverse opzioni di finanziamento alternative alla borsa per il raggiungimento degli obiettivi di investimento di cui al piano industriale, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione diffusa alla trasformazione circolare con tutti gli strumenti possibili”; infine, si dovrà trovare entro la fine del 2024 “un nome comune con cui chiamare la multiutility”.
Per quanto riguarda il Valdarno, sono cinque ad oggi i comuni che fanno parte della Multiutility (gli altri infatti non sono entrati). Si tratta di Terranuova, Castelfranco Piandiscò, Figline e Incisa, Reggello, Rignano. Di questi, il comune di Castelfranco Piandiscò ha deciso di esprimere una posizione contraria durante l’assemblea dei soci, presentando insieme ad altri dieci comuni (Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Cantagallo, Vaiano, Agliana, Vicchio, Rufina, Borgo San Lorenzo) un documento in cui si chiedeva, tra le altre cose, di accantonare definitivamente l’ipotesi di quotazione in borsa e di mantenere il servizio idrico all’interno del gruppo con la sola presenza di soci pubblici. Il documento è stato però bocciato dall’assemblea dei soci.