Era previsto nell’accordo ratificato a dicembre fra sindacati e azienda, e poi approvato nelle assemblee dai lavoratori. Da ieri, però, è iniziata la comunicazione ufficiale ai destinatari delle misure che accompagnano l’esubero. E il clima è difficile nello stabilimento
Sono 53 gli esuberi all'interno dello stabilimento Bekaert di Figline: da ieri non sono più soltanto numeri, ma hanno un nome e un cognome. Una fase che dal punto di vista emotivo è forse la più difficile, dal momento in cui si è aperta la fase di contrattazione sindacale sul futuro della ex Pirelli.
Il percorso di questi 53 dipendenti era contenuto nell'accordo siglato da sindacati e azienda, poi sottoposto al giudizio dei lavoratori, e infine approvato definitivamente il 17 dicembre scorso. Prima l'attivazione della cassa integrazione straordinaria per un anno, poi il ricorso alla mobilità. Previsto, se attuabile, anche il ricorso alla mobilità interna e al part-time.
L'arrivo di Bekaert al posto di Pirelli è esattamente di un anno fa, gennaio 2015. Durante il passaggio di proprietà, uno dei punti fissati fu proprio relativo agli esuberi: fino al 2017 i livelli occupazionali dovevano essere mantenuti con un tetto massimo di esuberi pari al 15% sul totale dei 375 dipendenti, una cinquantina di persone. A settembre scorso, appena nove mesi dopo il suo arrivo a Figline, Bekaert presentò il piano industriale: da lì è partito il difficile percorso di contrattazione, che per tre mesi ha visto protagonisti sindacati e Rsu.