25, Novembre, 2024

Una vita contro il doping: a Levane incontro con Sandro Donati, l’uomo che vuole riportare Schwazer alle Olimpiadi

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Nel 1987, da allenatore della Nazionale di atletica, denunciò l’imbroglio che aveva portato Evangelisti sul podio. Ha smascherato l’uso dell’Epo nel ciclismo e del doping nel calcio. Collabora con l’agenzia mondiale antidoping e con Libera. Lunedì allo stadio di Levane incontrerà gli sportivi valdarnesi

È il padre della lotta al doping in Italia. Ha dedicato la sua vita a combattere la frode sportiva, denunciare l'uso di sostanze illecite, collaborare con le agenzie di controllo e aiutare gli atleti ad uscire dal tunnel. Sandro Donati, ex allenatore della Nazionale di atletica e oggi consulente della Wada, l'agenzia mondiale antidoping, sarà allo stadio comunale di Levane lunedì 18 gennaio alle 21 per incontrare gli sportivi valdarnesi.

Sandro Donati è nato nel 1947 a Monte Porzio Catone, in provincia di Roma. Nel 1977 viene nominato allenatore della Nazionale di atletica leggera. Il suo incarico durerà dieci anni, fin quando, nel 1987 si interromperà in modo burrascoso. Quell'anno l'Italia ospitava i Mondiali di atletica e l'idolo di casa Giovanni Evangelisti conquistò a Roma un inatteso e trionfale terzo posto nel salto in lungo. Ma con l'inganno: l'attrezzatura per rilevare la misura del salto venne manomessa in modo da ritoccarlo al rialzo. Donati denunciò l'accaduto e la medaglia venne immediatamente revocata. Lui, per aver detto la verità, perse l'incarico.

Da allora Donati si è battuto contro ogni frode sportiva e contro il doping in particolare. Ha scritto libri fondamentali sul tema, è stato a capo del settore Ricerca e sperimentazione del Comitato olimpico italiano dal 1990 al 2006, è consulente italiano della Wada e collabora con Libera, l'associazione nazionale contro tutte le mafie. Il suo dossier sull'uso dell'Epo nel ciclismo portò, nel 1993, all'apertura dell'inchiesta sul professor Francesco Conconi e sui suoi collaboratori, riconosciuti colpevoli di reati legati al doping nel 2003. Donati svolse un ruolo attivo anche nell'inchiesta sul doping nel calcio che portò alla scoperta delle irregolarità commesse dal laboratorio antidoping di Roma.

Oggi Donati segue e assiste Alex Schwazer, oro olimpico a Pechino 2008 che nel 2012 venne trovato positivo all'eritropoietina ricombinante, squalificato e riconosciuto colpevole. Il marciatore altoatesino sta portando avanti un percorso di recupero per tornare all'agonismo al termine della sua squalifica, il prossimo aprile.

L'incontro, dal titolo “Quando la vittoria non è un risultato numerico” si terrà allo Stadio di Levane in via Arno. È organizzato dal Comune di Montevarchi in collaborazione con Forum cooperazione e pace del Valdarno, Atletico Levane Leona, Associazione valdarnese di solidarietà, Coordinamento del Valdarno Superiore di Libera, Panathlon Valdarno, Usl 8 – Zona distretto Valdarno e il Comitato progetto Cernobyl. Parteciperanno alla serata l'assessore allo sport di Montevarchi Giovanni Rossi, la responsabile del Distretto socio sanitario Valdarno dell’Usl 8 Anna Domenichelli e il direttore generale dell'Atletico Levane Leona di Andrea Baldi. L'incontro è aperto a tutte le società sportive e agli sportivi in genere. Al termine della serata una copia del volume “Lo sport del doping” sarà donato a tutte le società sportive che saranno presenti.
 

Articoli correlati