Ha preso il via questa mattina con un banchino al mercato di San Giovanni Valdarno la raccolta di firme contro l’autonomia differenziata. Un referendum per abolire la legge Calderoli. “Il no a questa norma sta coinvolgendo un numero sempre più grandi di associazioni, gruppi e partiti – commenta Alessandro Tracchi, segretario della Cgil – la nostra opposizione non è legata solo all’identità sindacale: l’autonomia differenziata ricorda le vecchie gabbie salariali ed è un salto indietro nella storia italiana ed europea. La regionalizzazione dei contratti di lavoro determinerebbe, infatti, una corsa al ribasso con la riduzione dei salari”.
“Ma non si tratta solo di questo”, continua Tracchi. “L’autonomia differenziata metterà in discussione l’eguaglianza in diritti fondamentali quali istruzione e sanità. Già adesso il nostro è un Paese diviso: invece di ricucire, si strappa ulteriormente e si allargano le divisioni già esistenti. Infine c’è una questione sociale e culturale: con la legge Calderoli si affossa ogni logica di solidarietà e di coesione sociale nel paese. Con il referendum sull’autonomia differenziata, non si tratta solo di dire si o no ad una legge ma ad una visione sul futuro della società italiana”.