A Castelfranco Piandiscò il passaggio del fronte arriva ufficialmente rispettivamente, il 2 e il 4 agosto del 1944. I partigiani della Brigata Potente si mossero dal Pratomagno, e scesero giù fino a ricacciare indietro i nazifascisti: li avrebbero poi seguiti fino a Firenze, costringendoli ad abbandonare i territori occupati.
Ripercorriamo i passi che hanno portato a questi momenti tramite il lavoro di ricostruzione storica di Aldo Merlini in Castelfranco Di Sopra. Arte – Storia e Costume.
Tedeschi in Paese e le requisizioni. Con il ritorno dei fascisti repubblicani, Castelfranco Piandiscò ha visto il riemergere delle vecchie istituzioni fasciste, come documentato da una lettera dell’Intendenza di Finanza di Arezzo datata 7 febbraio 1944. I tedeschi, facenti parte della divisione Herman Goering, sono ricomparsi nel paese, iniziando requisizioni e provocando danni. Documenti, alcuni scritti anche in tedesco, mostrano le meticolose ricevute e valutazioni di beni requisiti, come una macchina da scrivere valutata 1500 lire il 2 luglio 1944, firmata da un “Oberlt. und Komp. Chef.”
La Liberazione di Castelfranco secondo Edoardo Nardi. Il 30 luglio 1944, una pattuglia inglese è arrivata a Castelfranco, seguita da un bombardamento tedesco dalla montagna che ha durato quasi 24 ore. Durante quei giorni, l’Ospedale Alberti nel Seminario era pieno di feriti, malati e bambini, curati con grande rischio da Suora Bernarda. La popolazione era asserragliata nelle case e cantine mentre i soldati tedeschi distruggevano il ponte di Mandri e si ritiravano verso Montrago e Pulicciano.
Il 30 luglio, verso le 14, i primi soldati alleati inglesi sono apparsi alla Porta Campana. La popolazione ha accolto gli alleati e iniziato a rimuovere le insegne tedesche, ma i tedeschi hanno reagito immediatamente con un bombardamento. Un ufficiale inglese è morto vicino al vecchio Palazzo del Comune. Il bombardamento è durato fino a mezzogiorno del giorno successivo, e la popolazione ha iniziato a evacuare il paese per paura di un ritorno dei tedeschi.
Durante l’evacuazione, anche i partigiani della Divisione Arno sono stati presenti, preparando il terreno per la liberazione di Firenze. Il 2 agosto si è tenuta una riunione a San Giovanni Valdarno, durante la quale Daniele Filippini è stato nominato primo sindaco di Castelfranco libera.
La situazione amministrativa. Prima dell’arrivo degli alleati, l’amministrazione comunale era sotto il segretario Baldesi, dato che il podestà Emilio Zati si era trasferito a Firenze e aveva rassegnato le dimissioni. In una lettera datata 26 giugno 1944, Zati spiegava a Baldesi la sua impossibilità di tornare a Castelfranco e suggeriva di rivolgersi al delegato podestarile locale. Nonostante la sua assenza, Zati ha continuato a mostrare preoccupazione per l’amministrazione comunale.
Conclusione. Dopo la liberazione, l’amministrazione è stata lentamente ripristinata con Daniele Filippini come sindaco. Le truppe alleate hanno aiutato nella ricostruzione, incluso il ripristino del passaggio alla Faella attraverso il Ponte Vecchio. Le vicende descritte mostrano un periodo di transizione e ripresa per Castelfranco, caratterizzato dalla cooperazione tra la popolazione locale e le nuove autorità amministrative.Dal 1944 al 1981, Castelfranco ha vissuto una lunga fase di ricostruzione e sviluppo, affrontando sfide legate alla modernizzazione e alla memoria storica.