23, Novembre, 2024

Licei Giovanni da San Giovanni, Bernini e Boni presentano ‘Qualunque cosa accada’ durante l’ultima assemblea d’Istituto

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Questa mattina, durante l’ultima assemblea d’Istituto dei Licei Giovanni da San Giovanni, Filippo Boni e Fabrizio Bernini hanno presentato il libro ‘Qualunque cosa accada’. Un’esperienza che volta ai ragazzi diventa un vero e proprio augurio per una vita futura fatta di volontà e speranza.

Ospiti di Vincenzo Lorentini, nel Palagalli di San Giovanni Valdarno, i ragazzi hanno potuto ascoltare l’imprenditore Bernini e lo scrittore Boni intervistati dalla giornalista Leonora Norti Gualdani.

Lucia Bacci, dirigente scolastica:”L’ultima assemblea si conclude ocn un evento straordinario. Il presidente del Palagalli ci ha proposto di ascoltare questa presentazione e questa mattina sentiamo il racconto di un uomo straordinario, un imprenditore grandioso. La storia, narrata nel libro ‘QUalunque cosa accada’ scritto da Filippo Boni è un’occasione per i nostri ragazzi. Un messaggio di speranza: affinchè i momenti difficili possano essere superati con forza e volontà.”

Durante la mattinata alcuni ragazzi hanno  avuto la possibilità di rivolgere delle domande a Bernini e Boni a dimostrazione del loro interesse sull’argomento. È il caso di  Filippo Rotesi che a Bernini a chiesto un consiglio sul come affrontare le avversità quando si è ragazzi; di Rosa Ponticiello che a Boni ha chiesto se avrebbe mai pensato di ricevere così tanti riconoscimenti per il suo lavoro di scrittore e di Giada Sestini che a Bernini quali siano a suo avviso le competenze più importanti che i giovani dovrebbero possedere per affacciarsi al mondo del lavoro.

A proposito del libro. Un viaggio nella memoria, in bilico fra il reale e il ricordo sfuocato di esistenze lontane della sua infanzia, il tutto descritto abilmente dalla penna di Filippo Boni, il quale tratteggia anche ampi sprazzi di storia passata capaci di cogliere la singolarità del momento narrato. Un racconto personale e viscerale che affonda le sue radici in un tempo lontano, nella Firenze del 1927 quando Giulia, nonna di Fabrizio, abbandonò la figlia illegittima presso lo Spedale degl’Innocenti. Da qui, il dramma della madre Ada, che nonostante la sua solitudine primordiale, una volta giunta nel piccolo paese di Solata (Comune di Bucine) è riuscita, bene o male, a trovare un suo posto nel mondo. Il libro si presenta come un fiume di eventi, che trasporta il lettore, piano piano, in una certa consapevolezza: la famiglia Bernini, così come molte altre, ha vissuto in un vortice infinito di sofferenze e dolori, dall’abbandono, alla mancanza di amore e compassione, all’alcolismo. Un dolore che all’apparenza può sembrare irreparabile, ma che col tempo e la caparbietà diviene superabile. Leggendo il libro, la vita di Fabrizio Bernini appare come una serie di concause inevitabili: l’alcolismo del padre Alvaro che conduce Fabrizio alla solitudine, ma che a sua volta lo avvicina al mondo della tecnologia oppure la madre Ada, nata povera di amore, che diviene portatrice di un pensiero carico di esso che aiuterà Fabrizio in tutta la sua vita. Un libro, quindi, che non si sofferma tanto sul “Fabrizio Bernini imprenditore”, ma che piuttosto vuole far emergere l’uomo in sé, le sue difficoltà, le sue lacrime e paure.

Fabrizio Bernini, imprenditore:”Lo scopo con cui abbiamo fatto questo libro è proprio questo: un messaggio ai giovani, ai ragazzi e anche ai genitori; affinchè li stimolino ad avere dei sogni e a fargli mancare qualcosa per far ein modo che il desiderio di averla li faccia mettere in moto. Per realizzare i sogni si deve passare da un po’ di sofferenza ed avere la forza di raggiungerli con la propria autonomia. Essendo questo libro improntato sulla sofferenza che ti porta a sognare in modo diverso, penso che per i ragazzi possa rappresentare un messaggio di forza e speranza.”

Filippo Boni, scrittore:” Raccontare la storia di Fabrizio Bernini ai ragazzi è la cosa più importante di tutte perchè lasci loro una speranza nel cuore: quella di poter affrontare dolori e sofferenze della vita e poterli vincere attraverso la forza dei propri sogni e attraverso la forza della speranza dell’amore. Se Bernini è un vincente, lo deve all’amore che ha ricevuto dai genitori.”

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