“Finalmente una buona notizia”, commenta il Comitato Acqua Bene Comune Valdarno, che esprime soddisfazione sia per la presenza di quasi tutti i comuni valdarnesi (ma a mancare sono i sindaci di Figline e Incisa e Castelfranco Piandiscò), sia per l’esito dell’assemblea: respinte, infatti, le proposte di modifica delle tariffe
"No" compatto dei sindaci presenti all'assemblea dell'Ato 3 Medio Valdarno, contro la proposta di modifiche tariffarie per il servizio idrico. E i comitati festeggiano: "Finalmente una buona notizia, l’assemblea dei sindaci dell'area gestita da Publiacqua non ha approvato la modifica alla struttura delle tariffe proposta dal direttore dell’Autorità Idrica Toscana", scrive il Comitato Acqua Bene Comune Valdarno.
Una piccola vittoria, ma importante: perché in ballo c'era una rimodulazione tariffaria che rischiava di danneggiare in particolare le famiglie numerose. "In Toscana, con le tariffe più care d’Italia e i profitti più elevati del petrolio, gli organi tecnici dell’Autorità Idrica Toscana hanno proposto ai sindaci una struttura delle tariffe che avrebbe comportato un aumento dei costi e danneggiato soprattutto le famiglie numerose e quelle con anziani o malati che necessitano di molta acqua".
"Ci sono dei principi che vengono prima di qualsiasi normativa tecnica o gestionale, a cominciare dal riconoscimento del diritto universale all'acqua. Per le utenze domestiche è necessario introdurre un meccanismo tariffario che tenga nella dovuta considerazione il numero dei componenti del nucleo familiare. Riprendiamo quanto asserito dall'ONU e fatto proprio dal Parlamento Europeo: il sistema tariffario deve essere applicato prevedendo una fascia gratis o a tariffa molto agevolata per i primi 50 litri di consumo giornaliero per ogni persona (una quantità considerata indispensabile per la vita), una fascia con tariffa bassa per i consumi quotidiani considerabili di necessità (da 50 a 120 litri al giorno a persona), una fascia con tariffa più alta (da 120 a 200 litri al giorno a persona) che inizi a penalizzare lo spreco, e infine una quarta fascia che penalizzi duramente lo spreco".
Per la prima volta, all'assemblea, si sono presentati quasi tutti i sindaci del Valdarno, che hanno espresso parere negativo alle modifiche: ma risaltano due assenze, quella di Figline e Incisa, che con Publiacqua ha avuto negli ultimi mesi più di un problema, e quella di Castelfranco Piandiscò. Sottolinea il Comitato: "Ci è apparsa assai grave l’assenza del sindaco di Figline e Incisa o di un suo delegato, in quanto, oltre ad essere membro dell’AIT anche in rappresentanza dei comuni di Reggello e di Rignano, nei mesi estivi ha tuonato contro i disservizi di Publiacqua, salvo poi essere assente quando si tratta di prendere delle decisioni e di votare. Altro grande assente il sindaco di Castelfranco Piandiscò, considerato il malcontento registrato tra i cittadini del comune".
"Tra i presenti, invece – continua il Comitato valdarnese – importante intervento del sindaco di Loro che ha evidenziato in modo chiaro il rincaro registrato in questi anni dalle tariffe senza che, con gli investimenti, i cittadini della nostra area usufruissero di servizi adeguati a tale aumento. Grazie, infine, a coloro che hanno avuto il coraggio di fare scelte dettate da senso di giustizia e democrazia: i sindaci, i loro delegati, ma anche I consiglieri di maggioranza e quelli di opposizione che hanno operato per raggiungere il risultato di rigettare la proposta, che avrebbe fissato a soli 30 metri cubi i consumo annuo il limite della tariffa agevolata per ogni utenza domestica".