Si apre da piazza Marsilio Ficino la campagna elettorale di Giorgia Arcamone, che in un evento pubblico ha presentato ufficialmente la sua candidatura a sindaco di Figline e Incisa con la lista civica “CambiaMenti – il futuro già presente”. Unica donna fra i sei candidati in gara, di professione dottoressa farmacista, incontrando i cittadini Arcamone ha chiarito i punti programmatici più importanti e ha puntualizzato come la scelta di candidarsi sia arrivata come contrapposizione ad una decisione calata dall’alto, quella della scelta del candidato a sindaco del centrodestra.
Perché ha deciso di candidarsi? “Sicuramente questi cinque anni di lavoro in Consiglio comunale mi hanno permesso di vedere cosa non mi piace, e cosa non piace ai cittadini di Figline e Incisa, e che con la nostra proposta vorremmo cambiare. Ma soprattutto quello che mi ha spinto a candidarmi è l’obiettivo di portare un cambiamento proprio nelle menti, nel modo di pensare al futuro di questa cittadina, e proporre delle prospettive diverse rispetto a quelle che ci sono state presentate in questi anni”.
Arcamone entra poi nel merito delle critiche sulla sua candidatura in antitesi a quella dei partiti del centrodestra: “Avrei potuto spaccare qualcosa se il Centrodestra fosse stato davvero unito. Io ho rappresentato per quattro anni Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, presentando oltre settanta atti e svolgendo il lavoro di quello che era il capogruppo di FdI. Avevamo dato indicazioni precise su quello del territorio su quella che avrebbe dovuto essere la prosecuzione proprio di questo lavoro in Consiglio, invece dai piani alti hanno preso un’altra scelta. Questo non ci è sembrato giusto e corretto nei confronti del lavoro che avevamo svolto sul territorio. E lo dimostrano le prese di posizione di altri elementi del partito di FdI e anche di altri partiti, voglio ricordare la Lega, che hanno espresso la loro distanza da questa decisione che per noi è stata calata dall’alto e non rispecchia davvero il territorio”.
Infine, sui punti programmatici, Arcamone si concentra in particolare su tre obiettivi chiave: “Partiamo dai giovani, perché in questi anni ci è sembrato che la fascia di età compresa fra i 12 e i 16 anni sia stata dimenticata, e invece sono loro il futuro di Figline e Incisa; poi il capitolo della mobilità, perché oggettivamente stiamo diventando un paese ‘coda’, dal Matassino fino alle strade principali; infine, il mio punto di riferimento che è la sanità. Purtroppo dopo le scelte fatte in campo sanitario, i cittadini stanno vivendo un pendolarismo sanitario forzato notevole, e soprattutto per la prevenzione, lo screening, i percorsi di diagnosi siamo costretti a spostarci. Senza contare che servizi che sarebbero vicini, in Valdarno aretino, ci sono preclusi perché appartenenti a due Asl diverse. Questi sono temi che, anche per la professione che svolgo, sento in modo particolarmente forte”.