24, Novembre, 2024

In circa 3.500 hanno partecipato alla marcia per la pace. “Il terrorismo è il cancro dell’umanità”

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Sindaci e giunte del Valdarno aretino con i gonfaloni, associazioni, studenti famiglie, giovani: in tanti hanno partecipato alla marcia partita da piazza Cavour a San Giovanni e arrivata in piazza Varchi a Montevarchi. Nessuna bandiera nè partito solo la voglia di tutti di dire ‘no’ alle stragi e agli attentati. Dure le parole del rabbino capo di Firenze e dell’Imam sempre di Firenze. “Il terrorismo è il cancro dell’umanità”

3.500 persone, secondo le stime delle forze dell'ordine, hanno preso parte alla marcia organizzata dai sindaci del Valdarno aretino. Partita alle 20.45 da piazza Cavour a San Giovanni dopo circa un'ora è arrivata in piazza Varchi a Montevarchi dopo aver attraversato via Spartaco Lavagnini, la regionale 69, via Burzagli. 

Oltre ai sindaci alla marcia, che non ha avuto nè bandiere nè partiti, hanno preso parte associazioni, studenti, rappresentanti religiosi e politici, famiglie con bambini, giovani e anziani: segno che tutti indistintamente si sono simbolicamente stretti intorno alle vittime di tutti gli attentati non solo a quelli delle stragi di Parigi. Tutti insieme per dire 'no' al terrorismo.

L'arrivo in piazza Varchi a Montevarchi, infine, ha visto alcuni interventi dal palco: dal sindaco di Montevarchi Francesco Maria Grasso al Rabbino capo di Firenze, dall'Imam di Firenze e presidente nazionale UCOII al Vescovo di Fiesole.

Il sindaco di Montevarchi Francesco Maria Grasso
"Tutto il Valdarno è qui per dare un grande segnale di forza contro ogni guerra e il terrorismo. A nome di tutti i sindaci del Valdarno confermiamo l'impegno a perseguire ogni iniziativa per rendere condivisi i valori dell'accoglienza, della integrazione di tutte le comunità straniere. Nell'esprimere la nostra vicinanza al popolo francese e alle altre popolazioni colpite da episodi di violenza e di terrorismo ribadiamo con forza il nostro impegno a costruire comunità che fanno dei valori della libertà, della non violenza e della solidarietà la basi della vita civile. Su questi valori ci impegniamo ad assumere ogni iniziativa affinchè i giovani siano educati alla tolleranza e al rispetto della dignità della persona umana".

Joseph Levi, Rabbino Capo di Firenze
"Insieme per dire no alla morte e si alla vita. Non conosco una religione che è per la morte ma conosco religioni che sono solo per la vita", ed ha recitato una preghiera.
 

Izzeddin Elzir, Imam di Firenze e Presidente Nazionale UCOII
"Abbiamo voluto sottolineare che prima di tutto siamo italiani, europei.
Chi uccide nel nome di una fede religiosa, bestemmia questa fede. Dobbiamno lavorare tutti per vincere la paura che è l'obiettivo dei terroristi. Per farlo dobbiamo lavorare tutti insieme. I terroristi sono il cancro dell'umanità. Dobbiamo andare avanti insieme".
 

Il Vescovo di Fiesole, Monsignore Mario Meini
"Davanti al terrorismo non possono esserci mezze misure: una condanna netta, chiara senza se e sensa ma.
Solidarietà per chi è morto, le famiglie e i capi delle nazioni. Convergiamo insieme nella stessa strada e nella stessa piazza: in Valdarno trovo che questa integrazione non è un caso di questa sera ma viene costruita giorno dopo giorno. L'umanità o cammina così o non cammina affatto. Dietro le armi c'è chi le costruisce e chi le commercia: anche su questo dobbiamo riflettere".
 

Prima e dopo gli interventi non potevano mancare gli inni: quello della Comunità Europea, L'inno francese e, in chiusura, l'inno di Mameli.

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