24, Novembre, 2024

Nasce il nuovo centro diurno ‘GIOi’: cure intensive per adolescenti in crisi nel Valdarno

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Oggi è stata presentata un’importante iniziativa nel panorama della salute mentale giovanile nel territorio del Valdarno. Si tratta del progetto GIOi, un centro diurno dedicato agli adolescenti compresi tra i 12 e i 17 anni che necessitano di supporto psicologico intensivo.

Il Centro, denominato GIOi (Intensivo Giovani), nasce da una collaborazione tra l’Azienda Sanitaria Toscana Sud Est e il Comune di San Giovanni Valdarno, che ha messo a disposizione una struttura idonea per ospitare il servizio. Si troverà in via Vetri vecchi n. 34 ed è di proprietà del Comune di San Giovanni che lo darà in comodato d’uso gratuito alla Asl Toscana Sud Est. Questo nuovo punto di riferimento sarà cruciale per i giovani residenti nella zona del Valdarno che stanno attraversando momenti di crisi psicologica.

La presentazione dell’iniziativa è avvenuta questa mattina presso l’ex Sala Giunta del palazzo comunale, con la presenza di importanti figure istituzionali tra cui la presidente della Conferenza dei sindaci del Valdarno aretino e sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi; Stefania Magi direttrice della Zona Distretto Valdarno, Stefano Berloffa responsabile Salute Mentale Infanzia Adolescenza Zona Distretto Valdarno e Gabriele Rossi responsabile Servizi sociali Comune San Giovanni Valdarno.

GIOi è parte integrante del Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale 2018-2020, il quale mira a potenziare le attività di promozione della salute mentale e ad offrire una presa in carico adeguata per gli adolescenti con disturbi psichici e/o comportamentali. Nasce dalla necessità di fare fronte alla domanda crescente, fra gli adolescenti del Valdarno, di prestazioni e servizi nell’ambito dei bisogni di salute mentale. Un bisogno che fra i minorenni valdarnesi si è accentuato a partire dalla pandemia.

Una delle peculiarità di questo centro è la sua ubicazione strategica nel cuore del centro abitato, vicino alla stazione ferroviaria e all’Università, rendendolo facilmente accessibile per i giovani utenti. La struttura, inoltre, è in ottimo stato di conservazione, richiedendo solo interventi di manutenzione limitati.

Il Centro GIOi offrirà interventi terapeutico-riabilitativi intensivi, accogliendo fino a 12 utenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Le attività saranno programmate dal lunedì al sabato e garantiranno un programma personalizzato per ogni utente, con un’attenzione particolare al recupero funzionale e sociale. Inoltre, GIOi non si limiterà alle mura della struttura, ma coinvolgerà attivamente il territorio con attività socio-abilitative, formative e di supporto scolastico, con l’obiettivo di favorire l’inserimento dei giovani nella vita quotidiana.

L’immobile, inoltre, è in buono stato di conservazione e gli interventi di manutenzione richiesti sono limitati. Asl Tse dovrà adesso predisporre una gara per individuare la società che dovrà gestire la struttura e fornire gli arredi mancanti.

”La prevenzione della cronicizzazione della psicopatologia e il conseguente contenimento del numero di persone con psicopatologia cronica in carico ai servizi (salute mentale, dipendenze e sociale) è tra gli obiettivi del Centro Diurno GIOi – dichiara la dr.ssa Stefania Magi, Direttrice Zona Distretto Valdarno Asl Tse – Il progetto porterà benefici agli adolescenti e alle loro famiglie che potranno contare su una presa in cura nel Centro Diurno Minori per mezza o l’intera giornatavicino alla propria residenza”.

Presidente della Conferenza zonale dei sindaci del Valdarno e primo cittadino Valentina Vadi:”Con la delibera numero 244 del 5 marzo scorso del direttore generale dell’azienda Usl Toscana sud est prende avvio un progetto nuovo, molto importante che si collocherà nel comune di San Giovanni Valdarno con l’attivazione di un centro diurno per adolescenti. La struttura che accoglierà questo servizio si trova dietro alla stazione vicino al centro di GeoTecnologie in quella che viene chiamata, in maniera informale, palazzina ex Vecris. Si tratta di un progetto importante che cerca di rispondere, per la zona territoriale del Valdarno e non soltanto, ad un bisogno sempre più emergente dopo la pandemia, attraverso un luogo sicuro e adeguato che accolga i giovani fra i 12 e i 18 anni che manifestano difficoltà di natura psicologica e offra loro specifici servizi. Non esiste nel nostro territorio una struttura di questo tipo. Ringrazio l’Azienda sanitaria Usl e la direzione della zona distretto per avere fatto emergere la necessità di questa tipologia di struttura alla quale come Conferenza zonale dei sindaci e come comune di San Giovanni Valdarno rispondiamo mettendo a disposizione in comodato d’uso gratuito questa palazzina collocata in un contesto riparato e circondata dal verde al cui interno saranno sviluppati servizi necessari affinché questi ragazzi e queste ragazze possono superare i momenti difficili della loro vita”.

Stefano Berloffa, responsabile Salute Mentale Infanzia e adolescenza Zona Distretto Valdarno:”I giovani nella fascia di età fra i 15 e i 24 anni hanno difficoltà a rivolgersi ai servizi sanitari. Questa è l’età nella quale ha esordio circa il 50% dei disturbi mentali degli adulti e nella quale circa il 20% della popolazione manifesta un disturbo mentale con sintomatologie importanti come crisi di agitazione psicomotoria, aggressività auto ed etero-diretta, impulsività, sintomi ansiosi e depressivi. GIOi garantirà un lavoro in rete intensivo, necessario sia per prevenire le emergenze, impedendo l’esacerbazione del malessere, ma anche per accompagnare i pazienti che rientrano da un episodio critico a riappropriarsi della vita, sul proprio territorio di appartenenza, riducendo i rischi di ricaduta. Con il Centro diurno è possibile offrire un trattamento intensivo vicino casa, mirato al recupero funzionale e sociale, attraverso una cornice di attività abilitanti e la possibilità di confronto tra pari”.

 

Gabriele Rossi, Servizi Sociali San Giovanni:” Spesso ci troviamo a dover gestire delle emergenze e quando le gestiamo, gli interventi non sono mai adeguati. In questo senso la struttura diventa molto importante anche in termini di prevenzione.”

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