27, Luglio, 2024

Apposta una targa in ricordo delle levatrici di Figline e Incisa. “Figure di riferimento del territorio”

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Si chiamavano Argia, Amelia, Anna, Margherita; Teresa, Genny, Rina, Ada, Miranda: sono le levatrici di Figline e Incisa alle quali sono state dedicate due targhe in ricordo della loro professionalità e del ruolo svolto sul territorio. L’iniziativa, nell’ambito degli appuntamenti organizzati per la Giornata internazionale della donna, è nata in collaborazione con Fnp Cisl Firenze Prato – Coordinamento politiche di genere, Fnp Cisl Firenze Prato, Spi Cgil Lega Valdarno Fiorentino – Coordinamento Donne, Uilp Città Metropolitana Firenze – Commissione Pari Opportunità. La prima targa è stata apposta nel giardino di via della Resistenza a Figline, l’altra sarà collocata sabato 23 marzo alle 10.30 nel giardino di via San Francesco d’Assisi a Incisa.

“La figura della levatrice – spiega la sindaca Giulia Mugnai – era importantissima in passato ma lo è ancora oggi. Si tratta, infatti, di una professionalità quasi esclusivamente appannaggio femminile, che consentiva quindi alle donne di essere indipendenti economicamente: un fattore di libertà non indifferente se si pensa, per esempio, che ancora oggi il 30% delle donne non lo è e, per questo, spesso non può materialmente permettersi di uscire da relazioni tossiche. Proprio sabato, quindi, abbiamo avuto modo di riflettere su come l’emancipazione economica femminile sia anche uno strumento per combattere la violenza di genere, oltre che per promuovere un vero cambiamento culturale, render visibili i ruoli femminili nella società, declinandoli (anche linguisticamente) al femminile, e per puntare i riflettori sul fatto che anche per le donne è possibile aspirare a qualsiasi posizione lavorativa e sociale. Proprio in questa chiave, riconoscere il valore di alcune figure femminili pubblicamente, attraverso l’apposizione di una targa o intitolando una strada (come la ‘variantina’ a Nilde Iotti e Tina Anselmi o un giardino pubblico alla Ricciardina), rappresenta quindi un mezzo per contribuire proprio a promuovere questo cambiamento culturale”.

Durante la cerimonia, molto partecipata, la sindaca ha inoltre letto un gradito messaggio, arrivato da un’ex concittadina che non ha potuto presenziare alle celebrazioni. Si tratta della presidente Rai Marinella Soldi, nata a Matassino il 4 novembre 1966 (durante l’alluvione, quindi) grazie alla levatrice Teresa, alla quale ha voluto comunque dedicare un pensiero in forma scritta.

“È una bellissima iniziativa quella di oggi, organizzata per onorare e ricordare i gesti di coraggio, resilienza, spirito d’iniziativa e si, di amore, che le levatrici hanno mostrato – ha scritto Soldi -. Gesti come quello della mia levatrice, Teresina, che con mezzi di fortuna ha attraversato l’Arno esondato e in piena per assistere mia mamma: una neo mamma giovane e coraggiosa (come poi l’ho potuta conoscere) che con il suo pancione, mentre l’acqua invadeva tutto, era stata trasportata in braccio, durante il travaglio, dallo zio Carlo a casa della famiglia Sottili, che risiedeva in un punto più al sicuro e a cui sono grata per la generosità”.

 

 

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