Era una delle misure approvate all’unanimità in Consiglio comunale a fine 2013, per cercare di far fronte all’emergenza abitativa a Montevarchi. Si cercavano associazioni che mettessero a disposizione locali e gestissero l’accoglienza, anche se provvisoria, di famiglie in difficoltà: ma il bando si chiude senza alcun affidamento
Si chiude con un nulla di fatto il tentativo, da parte del comune di Montevarchi, di trovare soluzioni alternative, seppur temporanee, per il disagio abitativo. Si trattava di un avviso pubblico per la selezione di un operatore economico o di un'associazione, che mettesse a disposizione dei locali attrezzati e che gestisse il servizio di accoglienza e residenzialità temporanea.
Tutto nasceva dall'approvazione all'unanimità in Consiglio comunale, a fine 2013, di un documento che proponeva alcune misure da mettere in atto in caso di mancanza di alloggi Erp per tutte le famiglie in difficoltà: in quel momento, con 265 alloggi popolari del comune di Montevarchi già assegnati, rimanevano comunque 200 famiglie in graduatoria, in attesa. Altre duecento, intanto, erano sotto sfratto.
Perciò la decisione di trovare alternative agli Erp, anche provvisorie: una di queste era proprio l'avviso lanciato un anno fa, con uno stanziamento pronto di 15mila euro, per affidare il servizio di accoglienza temporanea. Solo due le associazioni che avevano partecipato al bando, entrambe poi escluse nelle fasi successive (Associazione di Volontariato ONLUS Solidarietà ed Accoglienza e Circolo Arci Aurora: nessuna delle due ha dato seguito all'affidamento provvisorio, determinando così la decadenza): e dunque, l'avvio del progetto non c'è mai stato.