Sono una novantina gli studenti del nuovo indirizzo tecnico-agrario dell’Isis Vasari. Con i docenti si prendono cura di un orto all’interno della scuola. Dalle prossime settimane presteranno il loro servizio a domicilio anche ai privati per prendersi cura di balconi e giardini: “Accetteremo offerte alla scuola che serviranno per finanziare un pozzo” spiega il professor Cambi.
L'orto è proprio di fianco all'istituto Vasari, i tecnici della Città Metropolitana stanno adesso mettendo in funzione anche una serra inutilizzata, donata da una signora fiorentina.
Ragazzi dal pollice verde. Il nuovo indirizzo "Agraria, Agroalimentare e Agroindustria"
dell'Isis Vasari, aperto l'anno scorso, sta già registrando numeri da record. “Sono complessivamente quattro le classi – due prime e due seconde – del nuovo indirizzo. 90 ragazzi che hanno intrapreso questo nuovo percorso di studi” sottolinea il professore Luciano Cambi, vicario del dirigente scolastico e responsabile dell'indirizzo.
Dall'anno scorso gli studenti, sotto l'attenta guida dei docenti, hanno anche realizzato un orto nei terreni rimasti incolti all'esterno della scuola, completamente ripuliti e lavorati. “Coltiviamo ortaggi di stagione, ad eccezione delle colture estive, da una parte per la chiusura dell'istituto, dall'altra perché non abbiamo sistemi di irrigazione”. In questi giorni, intanto, viene installata la nuova serra donata alla scuola e che verrà montata con l'autorizzazione della Città Metropolitana. Adesso nell'orto scolastico sono state seminate fave, mentre sono già ammirabili cavoli, carciofi, porri, finocchi e fragole, con la pacciamatura, effettuata nei giorni scorsi. Alcuni prodotti sono stati utilizzati anche dai ragazzi dell'alberghiero per la cena di Autumnia.
E proprio per finanziare la costruzione di un pozzo, l'istituto ha lanciato una singolare iniziativa: dalle prossime settimane gli studenti, insieme ai docenti, presteranno servizio a domicilio per prendersi cura di balconi e giardini dei privati: "Ma non verremo pagati, verranno accettate solo offerte alla scuola che serviranno per finanziare anche la costruzione di un pozzo" spiega il professor Cambi. Per chiedere aiuto nella cura dei giardini basterà rivolgersi alla scuola, poi penseranno a tutto gli studenti ed i professori.
Purtroppo le disposizioni nazionali non aiutano e penalizzano fortemente le ore di pratica, previste solo dal terzo anno: i docenti e la dirigenza scolastica hanno dovuto trovare espedienti per poter permettere ai ragazzi di fare pratica anche nel biennio, ritagliando del tempo anche dalle altre materie scolastiche. Intanto fin dall'apertura, il nuovo indirizzo sta collaborando con alcune aziende del territorio.
Insomma un grande successo per questo nuovo indirizzo che mancava completamente in Valdarno e che è nato in un periodo in cui moltissime persone stanno riscoprendo la terra e le attività agricole. “Gli sbocchi lavorativi sono numerosi – conclude Luciano Cambi – sicuramente questa grande riscoperta delle attività primarie è anche l'effetto della crisi”. Evidentemente "non tutto il male viene per nuocere".