Dopo la messa in sicurezza l’area dell’impianto Lerose, al confine fra Levane e Levanella, nel comune di Bucine – Benini torna a fare il punto della situazione.
Si tratta dell’impianto che era stato sequestrato nell’ambito dell’inchiesta sul keu, il materiale di scarto delle lavorazioni delle concerie altamente inquinante che, secondo l’impianto accusatorio, per lungo tempo è stato sepolto fra la provincia di Pisa e appunto il Valdarno, in particolare in questo impianto di inerti di proprietà della famiglia Lerose, finita a sua volta al centro dell’inchiesta.
Nicola Benini, sindaco di Bucine: ”Il 22 settembre è stato un giorno importante perché l’area dell’impianto di Levane di Lerose è stato riconsegnato all’amministrazione giudiziaria perché si sono completati i lavori di messa in sicurezza. Quindi questo era uno step fondamentale da fare prima dell’inizio delle piogge: i cumuli sono stati ricoperti e messi in sicurezza perché non ci sia pericolo di infiltrazioni delle acque superficiali. “
Continua Benini: ”È stata un’operazione importante perché nell’occasione anche i tecnici e anche i legali sia di TCA che di Chimet hanno approfittato per fare un sopralluogo dell’area nell’ottica di realizzare o studiare, ipotizzare un intervento di bonifica. Questo perché sono stati coinvolti nelle indagini perché avevano conferito materiali alla ditta indagata e quindi hanno dato disponibilità per valutare un loro intervento diretto. “
Conclude Benini: ”Per quanto riguarda la collinetta è stato completato lo studio di caratterizzazione, l’Arpat ha richiesto ulteriori analisi che sono state fatte nell’estate (a giorni l’esito) e quindi la definizione dell’intervento per la messa in sicurezza. La notizia importante è che l’Amministratore giudiziario ci ha in qualche modo comunicato che hanno già le risorse per la messa in sicurezza della collinetta. Degli sviluppi decisamente positivi per tutta l’area.”
”Nell’area di Bucine era già stata aperta una conferenza dei servizi proprio allargata alla Regione e a Arpat e stiamo attendendo l’esito finale. Sembra che troveremo una soluzione per un intervento di bonifica che un privato, che purtroppo è rimasto coinvolto da questa situazione si farebbe direttamente carico della bonifica.”