18, Dicembre, 2024

Il Palio di San Rocco: 50 anni di storia e competizione tra le contrade di Figline Valdarno

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Figline Valdarno festeggia e gareggia per il 50° anno il Palio di San Rocco: la competizione storica che vede le quattro contrade di Figline impegnate in cinque diverse prove nei giorni della Festa del Perdono che quest’anno si terrà da venerdì 1 settembre a martedì 5. Nasce nel 1973 la divisione in contrade e con essa il Palio di San Rocco che negli anni ha cambiato più volte veste. Le contrade prendono il nome dalle antiche porte di Figline: Porta Aretina, Porta Fiorentina, Porta Senese e Porta Vallombrosana, tradotta nelle contrade in Porta San Francesco in nome del fatto che guarda verso la Verna.

La Contrada di Porta Aretina prende il nome da un’antica porta nelle mura castellane rivolta verso Arezzo. Dato che la piazza divide i rioni, il lato di porta aretina è quello che con la Collegiata, guarda verso San Giovanni. Il suo simbolo è uno scudo partito di blu e rosa “al cavallo rivolto, allegro, inalberato di nero, sulla partizione”, rappresentante il valore e l’animo intrepido. La contrada si impegna anche in attività culturali, come il gruppo di danze storiche e il gruppo di tamburini oltre ad avere un gruppo di scherma e atleti, che si allenano per gli appuntamenti di settembre.

La Contrada di Porta Senese è stata fondata nel 1973 e ha partecipato al Palio di San Rocco fin dalla sua creazione. Tuttavia, il primo successo è arrivato nel 1982, seguito da un secondo nel 1990, quando è stato introdotto il Palio a cavallo. La sua zona è quella che dai portici si estende in direzione de lo Stecco incluso. Nel 2010, la contrada è diventata un’Associazione Storico Culturale chiamata “Porta Senese la Compagnia della Torre d’Argento”. Nel 2011 ha istituito la festa della contrada “Due Passi nel Medioevo”, dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, e ha partecipato a varie manifestazioni fuori da Figline, ottenendo consensi positivi.

La contrada di Porta San Francesco dalla zone del parcheggio delle mura si estende fino a Matassino, ha uno stemma caratterizzato da tre spade d’oro su sfondo verde, con un capo blu e il motto “Verde e blu, San Francesco!”. Nel 2003, la contrada è diventata un’associazione culturale senza fini di lucro, espandendo le sue attività anche al di fuori di Figline. La contrada si impegna a preservare le tradizioni locali, partecipando alle ricostruzioni storiche legate al Palio e promuovendo personaggi, mestieri ed eventi medievali o rinascimentali legati alla storia della zona.

La Contrada di Porta Fiorentina ha il territorio più vasto, a rappresentarlo in piazza è il lato del vecchio ospedale; arriva fino al Ponte Rosso, escludendo via Frittelli. I colori rappresentativi sono il rosso e il blu, con il giglio fiorentino come simbolo. Ha avuto vari capitani nel corso degli anni e ha vinto diverse edizioni del Palio. Dopo un periodo di inattività, nel 2009 è stata rifondata come associazione storico-culturale. Al suo interno ci sono gruppi di danzatrici e armigeri. Il suo motto è “Del Giglio la Beltà e della Forza il Piglio”.

Come specificato anche dal resoconto fotografico “Nascita di un Palio” edito da Foto D’arte Lab – Gli Sbandieratori dei Borghi o Sestieri Fiorentini sono parte integrante della Festa del Perdono di Figline e della sua rievocazione storica, il Palio di San Rocco. Nel 1973 un gruppo di volontari anche delle neocostituite contrade ha contribuito ad animare gli eventi del primo fine settimana di settembre. Dopodichè gli Sabandieratori hanno iniziato ad animare il Palio ogni primo sabato di settembre, precedendo il Corteo Storico della Sfilata, segnando l’inizio del Palio e continuando la tradizione di eccellenza nei loro spettacolari sbandieramenti e performance musicali.

Il palio del ‘73 nasce con tanti giochi popolari che poi sono andati a sparire durante il corso degli anni. Fino al 1990, anno in cui lo ha introdotto Michele Zaccaria, non esisteva il Palio a Cavallo e il Palio di San Rocco finiva la domenica pomeriggio col Palio del carretto. Adesso il Palio viene aperto il venerdì sera dalla processione e la prima prova valida si svolge il sabato con la rievocazione storica che prevede l’esibizione dei “carri” delle contrade. La prima prova viene valutata con un punteggio di 14, 10, 7, 5.

Le contrade realizzano carri alti 4/5m dove costruiscono la scenografia che la storia scelta richiede. Ogni contrada scegli infatti di rappresentare una storia diversa (che rimane segreta fino al momento della messa in scena). La storia deve basarsi su fatti realmente accaduti. Il periodo temporale da rispettare va dal 1/1/1000 al 31/12/1650. Ad osservare la prova, sono quattro giudici esterni: uno scenografo, un regista, un architetto e uno storico che danno punteggi da 1 a 10. Questi voti vengono poi messi in delle buste e vengono chiuse. Le buste vengono aperte il martedì sera dopo l’esecuzione del Palio a , cavallo.

Seguono le tre prove della domenica: la corsa con le bigonce, il palio del carretto e il tiro alla fune (ogni prova con punteggio 10, 7, 5, 3). L’ultima prova è quella del Palio a cavallo (con punteggio di 14, 10, 7, 5) che ha la particolarità di avere un ulteriore obiettivo: quello di riuscire a centrare un piccolo anello con la lancia del cavaliere. Al termine delle competizioni, vengono svelati anche i primi punteggi e decretata la contrada vincitrice. A lei andrà il drappo della vittoria dipinto di anno in anno da un artista diverso. A vincere la 49° edizione è stata la contrada di Porta Senese e il prossimo fine settimana si gareggerà per il 50° drappo, come da tradizione durante i giorni della festa del Perdono. 

Tutte le fotografie sono riprese dalla pagina Facebook de ”Il Palio di San Rocco”.

 

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