02, Luglio, 2024

Enzo Brogi e Francesco Nuti: “La morte di un amico caro della mia e della sua gioventù”

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Enzo Brogi, sulla sua pagina facebook, ricorda Francesco Nuti, nel giorno della sua morte: l’uomo, l’amico, l’attore, il regista.

“Subito dopo l’annuncio della morte di Berlusconi è arrivata la telefonata di un giornalista, un amico. Pensavo volesse chiedermi del Cavaliere, invece mi informa di un’altra morte che non avrei mai voluto fosse annunciata, anche se sapevo che era lì, appesa ad un filo da molto tempo. La morte di un amico caro della mia e della sua gioventù. Negli anni, il crescere del suo successo, per responsabilità reciproche, aveva fatto crescere anche la distanza che ci aveva unito. Solo qualche anno fa ci eravamo ritrovati. Insomma, Francesco Nuti, ha chiuso la porta alla sua fantastica e spericolata vita”.

“Ci conoscemmo nella seconda metà degli anni Settanta, ancora prima del suo incontro con i Giancattivi. Poi il successo e le liti tra lui, Alessandro e Athina. Mannaggia, accade spesso quando tutto sembra andare per il meglio. Stavano girando assieme Ad Ovest di Paperino, un film bello, stralunato e poetico. Francesco sul set era bravissimo e distratto. Con una grande smania di voler correre da solo. Neppure alla fine del film riuscirono ad arrivare, erano oramai divisi. Francesco ebbe un momento complicato, fatto di mille idee. Canzoni, testi, sceneggiature. In quel periodo passava molto tempo a casa mia, a Cavriglia. A Cavriglia c’era ancora la Casa del Popolo il biliardo …e qualche Scuro che gli dava lezioni e ispirazioni per il suo primo grande successo. Ma allora la scrittura più importante era quella del suo film da solo. Era molto teso, ma anche ispirato. Fu così che una notte silenziosa scrisse e “provò” con me su una panchina di Monteriani il mitico “Madonna! Madonna! Madonna che silenzio c’è a Cavriglia!” Si, il primo ciack fu proprio così. Poi per esigenze produttive si trasformò in “stasera”. Il precedente film aveva anch’esso nel titolo un paese toscano, Paperino”.

“Quanti altri aneddoti potrei raccontare, ma ora è tempo di fare silenzio e ricordarlo con affetto...e poi comunque quella a seguire è storia conosciuta a tutti, quella di un talento, irrequieto e tribolato. Ti abbraccio forte Francesco”.

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