Il tracciato collinare della Setteponti, che caratterizza in maniera suggestiva il Valdarno, è l’itinerario che è stato individuato tra i 12 progetti pilota nazionali della Fondazione Slow food e presentato ufficialmente a livello nazionale e internazionale nel corso di Terra Madre Salone del Giusto. Obiettivo di Slow Food Travel – questo il nome del progetto nazionale – è proporre percorsi turistici elaborati da Slow Food e coerenti con i valori dell’associazione, per consentire ai viaggiatori di scoprire culture, identità e gastronomie locali e avvicinarli ai progetti Slow Food a salvaguardia della biodiversità, come le antiche cultivar di olivi custodite dall’Associazione Olivicoltori del Pratomagno o il fagiolo zolfino, chiamato anche “fagiolo del cento”, poiché seminato il centesimo giorno dell’anno, la farina di castagne prodotta dai mulini lungo i torrenti Ciuffenna e Resco.
“Slow Travel – spiega Sandra Gambassi membro del comitato di condotta Slow Food Valdarno – è una delle azioni messe in campo da Slow Food Fondazione per la Biodiversità a livello turistico a sostegno dei territori, al fine di generare un cambiamento nell’approccio al viaggio da parte del turista verso scelte più consapevoli nei confronti di cibo, biodiversità, produttori del territorio. Come Slow Food Toscana siamo orgogliosi che l’itinerario Valdarno di Sopra che insiste sulla Setteponti sia uno dei primi progetti pilota nazionali”.
Un territorio che offre prodotti e produzioni di eccellenza che turisti e residenti possono apprezzare nel primo Mercato della Terra d’Italia: il Mercatale di Montevarchi, un’area coperta che accoglie circa 80 selezionatissimi produttori del Valdarno superiore, della Valdichiana, della Val d’Orcia, del Casentino e del Mugello che si alternano nel corso dell’anno a seconda della stagionalità dei prodotti. Accanto alla vendita anche numerose attività di sensibilizzazione sull’educazione alimentare, in coerenza con i principi fondanti di Slow Food: cibo buono, pulito e giusto. Un progetto avviato e sviluppato grazie al sostegno della Regione Toscana, con la collaborazione del Comune di Montevarchi, in qualità di capofila dei comuni del Valdarno superiore, della Provincia di Arezzo, di Slow Food e di Cia e Coldiretti.