Il blocco degli scrutini è iniziato anche in Valdarno, dove però ad oggi non ci sono certezze sull’adesione. Secondo i sindacati che lo hanno indetto, cioè Cgil, Cisl, Uil, Snals Confsal, Cobas e Gilda, la protesta è decollata in tutta la Toscana
Una adesione dell'80% in Toscana e nella provincia di Firenze: lo sciopero degli scrutini, secondo i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Cobas e Gilda che lo hanno indetto nell'ambito della mobilitazione contro il Ddl scuola, è decollato. Adesione si è già registrata anche negli istituti del Valdarno, sia aretino che fiorentino, di ogni ordine e grado: ma è ancora presto per conoscere le conseguenze e avere dati più precisi sul numero di scrutini effettivamente bloccati.
Le cinque sigle sindacali fiorentine hanno indetto una conferenza stampa per fare il punto. “Contrariamene da quanto detto da alcuni prèsidi, lo sciopero va. La mobilitazione contro il Ddl non si ferma”. Anche perché restano anche altri problemi: i sindacati hanno denunciato che, ad esempio, sul fronte dell'organico docenti, nel fiorentino ci sono moltissimi insegnanti in esubero alla secondaria di II grado; non sono concessi molti indirizzi musicali alle Secondarie di I grado; non c'è nessuna indicazione sulla Scuola dell'Infanzia peraltro dimenticata anche dal Ddl. Quanto all'organico Ata, la situazione è esplosiva per i primi dati che il Ministero sta rimandando alle scuole, che evidenziano un ulteriore taglio agli organici.
Altro capitolo, infine, quello dell'edilizia scolastica: le competenze delle Province sono passate alla Città Metropolitana che, secondo i sindacati, non sta dando risposte per nessuna delle competenze che ha ereditato. "Non si capisce se ci sono (e dove siano) i fondi già previsti a Firenze per gli interventi di edilizia; alcune istituzioni scolastiche non potranno costituire tutte le classi previste dalle iscrizioni per mancanza di locali".