Lavoratori della Fimer, Fiom, Fim ed Uilm, Rsu ed il vicesindaco di Terranuova Mauro Di Ponte hanno raggiunto Vimercate per manifestare davanti alla sede centrale della società. Dopo l’ultimo incontro, in ordine di tempo, con il Mise durante il quale la proprietà ha confermato un cambiamento societario che potrebbe mettere in dubbio la sottoscrizione in tempi celeri di un accordo vincolante di esclusiva con uno dei soggetti interessati e la successiva presentazione del piano concordatario e l’idea di un non meglio precisato Piano B, i sindacati avevano annunciato la ripresa di una mobilitazione.
“Oggi sono qui per rappresentare la solidarietà e la vicinanza dell’intera amministrazione comunale di Terranuova che da mesi ormai è impegnata, in primo luogo attraverso il Sindaco, in una battaglia accanto al sindacato in difesa dei lavoratori della Fimer – ha detto il vicesindaco Mauro Di Ponte, intervenendo al presidio – Tutto quello che possiamo fare nelle sedi opportune, dalla Regione Toscana al Ministero dello sviluppo economico, lo stiamo facendo a livello istituzionale per cercare di far entrare un fondo di investimento che porti liquidità all’azienda e si possa così procedere all’acquisto di materie prime necessarie alla produzione. Non sono giorni semplici – ha aggiunto – anzi è un tempo scandito da grande senso di responsabilità e preoccupazione. Dobbiamo unire le forze, lottare insieme per raggiungere il risultato più auspicabile che è la protezione di posto di lavoro”.
Alessandro Tracchi, segretario provinciale Cgil: “E’ stata una manifestazione importante per denunciare la totale inaffidabilità dell’azienda e per precisare un punto che per noi è strategico: non c’è bisogno di elaborare alcun Piano B, l’azienda deve agevolare tutte le procedure di analisi che stanno facendo i Fondi che hanno manifestato interesse per arrivare quanto prima alla possibilità che venga formalizzata un’offerta e che quindi l’investitore concretizzi di fatto l’offerta di intervento. Per noi non ci possono essere strategie alternative a queste perchè ci sono stati sei mesi di tempo per costruirle. Per noi l’unica soluzione passa dall’intervento dei Fondi che hanno manifestato interesse anche in sede istituzionale. Altre tipologie di operazioni non sono funzionali all’interesse dei lavoratori ma sarebbe solo ed esclusivamente operazioni d’interesse di impresa. I nostri interessi sono quelli della continuità lavorativa per tutti, del mantenimento dei siti aperti e quindi per noi è prioritario esercitare tutte le pressioni necessarie e dovute perchè i Fondi possano arrivare a concretizzare l’offerta d’intervento”.
Davide Materazzi, Uilm Uil: “Abbiamo lanciato un messaggio chiaro alla proprietà: non accettiamo nessun piano B ma chiediamo di fare entrare un investitore per risolvere la situazione. Altre iniziative di mobilitazione sono in fase di votazione. Intanto lunedì si parlerà di nuovo di ammortizzatori sociali e chiediamo al Ministero e alla Regione di convocare il prima possibile un tavolo alla presenza anche dei potenziali investitori per capire lo stato di avanzamento della trattativa”.
Ilaria Paoletti, Fim Cisl: ”L’iniziativa ha portato a comprendere anche ai lavoratori di Vimercate quella che è la situazione per la fabbrica del Valdarno e l’agire della proprietà in maniera contraddittoria e per propri interessi personali. Parlano di un piano B che non conosciamo e al quale comunque diciamo no a priori; se poi per l’ingresso di un investitore è l’azienda a creare problemi è bene che faccia un passo indietro”