21, Dicembre, 2024

Convalidato l’arresto del professore accusato di stalking e possesso di materiale pedopornografico

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Interrogatorio nel carcere di San Benedetto condotto dal Gip Piergiorgio Ponticelli. Carlo Cesarano, 54 anni, è accusato da alcune studentesse. Nel computer della sua abitazione sarebbero state trovate foto pedopornografiche non delle ragazze. Concessi gli arresti domiciliari. Lui si difende affermando che il materiale trovato serviva per conoscere i pericoli che i giovani possono trovare in rete

Convalidato l'arresto di Carlo Cesarano, il professore 54enne per qualche anno insegnante in due istituti valdarnesi e da un anno trasferitosi in un liceo di Arezzo, accusato di stalking nei confronti di tre studentesse e di produzione e possesso di materiale pedopornografico. Nella mattina in carcere si è tenuto l'interrogatorio condotto dal Gip Piergiorgio Ponticelli. Concessi gli arresti domiciliari.

A far scattare la denuncia è stata una mamma venuta a conoscenza di messaggini sulle chat “messanger” e “whatsapp” che il professore aveva inviato a tre studentesse 14enni con inviti al mare, a cena e ad inviare foto senza che tuttavia le ragazzine avessero ceduto. La squadra mobile e la polizia postale di Arezzo hanno prima perquisito il computer della scuola poi quello presente nell'abitazione del professore: in entrambi è stato trovato molto materiale compromettente, fotografie e filmati. Non c'è stato scambio di foto tra il professore e le ragazze nè contatti fisici.

Da venerdì sera l’uomo si trova nel carcere di San Benedetto e questa mattina il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il suo arresto. Il giudice ha concesso gli arresti domiciliari.

Carlo Cesarano, professore di informatica, ha lavorato prima a Milano poi si è trasferito in Valdarno dove ha insegnanto all'Itis Galileo Ferraris e poi all'Itc Severi di San Giovanni. Da un anno si trovava nel liceo aretino.

Durante l'udienza di convalida il docente si sarebbe difeso sostenendo di aver archiviato materiale pedopornografico per orientarsi e conoscere i veri pericoli che i giovani possono trovare nella rete.
 

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