25, Luglio, 2024

Il Trittico di Masaccio a confronto con i maestri del Rinascimento: nel seicentenario si apre la mostra della rassegna “Terre degli Uffizi”

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Compie 600 anni il Trittico di San Giovenale: eseguito dal Masaccio il 23 aprile del 1422, per la prima volta da oggi è protagonista di una mostra in cui si confronta con i grandi Maestri del suo tempo. Allestita all’interno del Museo Masaccio di Arte Sacra, che l’ha promossa per primo, la mostra espone opere di artisti come il Beato Angelico, Masolino da Panicale, Filippo Lippi. Il filo che le unisce è principalmente legato alla contemporaneità degli artisti, tutti di ambiente fiorentino e vissuti fra la fine del ‘300 e l’inizio del ‘400. Un percorso riassunto nel titolo stesso della mostra: “Masaccio e i Maestri d’Arte del Rinascimento a confronto per celebrare i 600 anni del trittico di San Giovenale”.

A datare il trittico è la stessa iscrizione che corre sul bordo inferiore dell’opera, che rappresenta  la Madonna in trono col Bambino e i santi Bartolomeo, Biagio, Giovenale e Antonio Abate: ANNO DOMINI MCCCCXXII A DI VENTITRE DAP(RILE). Si tratta della prima opera a noi nota eseguita da Masaccio, considerata rivoluzionaria per quel momento storico e definita da Antonio Paolucci «il dipinto in cui troviamo il codice genetico della grande pittura moderna dell’Occidente». Quest’opera prova la veridicità di quanto scrive Vasari sul pittore nelle sue Vite e cioè che nel Valdarno si «veggono ancora figure fatte da lui nella sua prima fanciullezza». Oltre a cercare di precisare le circostanze storiche e artistiche della realizzazione dell’opera, la mostra si pone l’obiettivo di rileggere ed approfondire i legami dell’artista con la pittura del suo tempo e raccogliere intorno al Trittico opere di artisti che furono a Masaccio contemporanei e che, seppure da prospettive spesso diverse, condividevano con lui l’anelito verso una pittura rinnovata sia dal punto di vista dei contenuti che da quello dei modelli iconografici.

In questo percorso espositivo il più importante confronto inedito, faccia a faccia nella stessa sala espositiva, è quello fra il Trittico di San Giovenale e il Trittico di San Pietro Martire del Beato Angelico: ma ci sono altre opere meravigliose e significative in questo confronto, come la Madonna dell’Umiltà di Masolino da Panicale, opera degli Uffizi, o la splendida Madonna col Bambino di Filippo Lippi, proveniente da una collezione privata.

Il taglio del nastro è in programma questo pomeriggio alle 17, la mostra poi si aprirà ufficialmente al pubblico da sabato 23 aprile e rimarrà visitabile per sei mesi, fino al 23 ottobre. Organizzata dal Museo Masaccio e dal comune di Reggello, è il primo degli eventi compresi nel progetto “Terre degli Uffizi 2022”, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze: un programma che porterà eventi e mostre in piccoli centri di tutta la Toscana, stringendo forte il legame artistico e culturale con Firenze.

Reggello insomma fa da apertura a questo progetto di grande rilevanza, come ha sottolineato il sindaco Piero Giunti. “È un giorno meraviglioso per Reggello, che diventa protagonista con il suo Trittico di San Giovenale ma anche con una serie di iniziative che organizzeremo in questi sei mesi, per raccontare il rapporto stretto fra Masaccio, questo territorio e la sua comunità”.

La mostra è curata da Lucia Bencistà, Angelo Tartuferi, Nicoletta Matteuzzi, ideata e organizzata da Maria Italia Lanzarini. “La mostra – ha spiegato Lucia Bencistà – nasce per celebrare i 600 anni del Trittico di Masaccio, una occasione imperdibile per il Museo: e quindi insieme agli altri curatori abbiamo pensato ad un percorso incentrato sul Trittico, mostrandolo insieme ad opere di pittori che lavoravano in quel periodo, intorno agli anni ’20 del Quattrocento, e che sicuramente lo stesso Masaccio aveva frequentato e conosciuto. Nell’occasione abbiamo rivisto lo stesso allestimento del Museo, che festeggia quest’anno venti anni dalla sua fondazione. Il riallestimento del Museo consentirà, finita questa mostra, di ospitare opere che provengono dalla Pieve una volta restaurate”.

Questa mattina la presentazione ufficiale ha visto la presenza del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, che ha sottolineato la rilevanza di questo progetto per Reggello e di “Terre degli Uffizi” per l’intera Toscana; collegato via web il Direttore generale di Fondazione CR Firenze Gabriele Gori, mentre il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, impossibilitato a partecipare, ha commentato in una nota: “Firenze e Reggello sono unite nello studio e nella riconsiderazione di uno dei più straordinari momenti dell’arte e della cultura in Occidente, l’inizio del Rinascimento”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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