24, Novembre, 2024

Francesco Graziani in Valdarno come testimonial del progetto “Io ti rispetto”: per la comunicazione dei valori educativi dello sport

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Francesco Graziani a San Giovanni Valdarno per il primo appuntamento del progetto “Io ti rispetto”: l’iniziativa per la diffusione e la comunicazione dei valori educativi dello sport, nata dall’Associazione familiari vittime dell’Heysel, che prevede due incontri che si svolgono nelle scuole superiori del Valdarno, in collaborazione con il Panathlon Club Valdarno Superiore e con il patrocinio di Provincia di Arezzo e Comitato regionale toscano Coni.

 

Si è svolto questa mattina presso il Centro di GeoTecnologie, il primo appuntamento dell’iniziativa “Io ti rispetto” che ha l’obiettivo, attraverso il diretto coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche di valorizzare la prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del fairplay, l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo violento, al doping ed al disagio giovanile; l’inclusione attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica sportiva. Il primo testimonial è stato il popolare Francesco Graziani, campione del mondo in Spagna nell’82, allenatore del Montevarchi nel 2003/04 ed oggi popolare commentatore televisivo.

Francesco Graziani:” Parlare con i giovani è sempre molto bello e gratificante, anche perchè loro sono il futuro; quindi aiutarli attraverso l’esperienza accumulata negli anni e una testimonianza reale, può essere importante per loro. Io mi fido tanto dei giovani, solo che spesso c’è tanta superficialità ed è per questo che alcune frange diventano un problema. Oggi parliamo anche di bullismo e dobbiamo essere bravi tutti per far capire quanto sia negativo questo tipo di comportamento e quanto sia negativo il fatto che non ci sia rispetto.” L’invito di Graziani ai giovani è quello di :” Prendere coscenza di se stessi dicendosi di voler essere un esempio di rispetto e legalità e se c’è l’occasione, di lottare insieme ad altri in questa direzione, come una squadra di calcio, per migliorare qualcosa; per migliorare il mondo.”

Andrea Lorentini dell’Associazione familiari vittime dell’Heysel spiega come partendo dalla memoria della strage di Heysel che ha riguardato da vicino la comunità aretina, si possa far riflettere i giovani su come l’annientamento dei veri valori dello sport, a cominciare dal rispetto dell’altro, possa portare a conseguenze drammatiche:” Un progetto come questo va nella direzione di educare i ragazzi ai valori dello sport. Lo facciamo attraverso la memoria e facendoli riflettere sul modo in cui lo sport va vissuto, attraverso il racconto di alcuni testimonial dello sport che hanno vissuto delle parabole ad altissimi livelli. Il prossimo incontro sarà con Lara Mori a Montevarchi.”

Alberto Melis, delgato provinciale Coni:” Questo progetto a cui il Coni tiene molto, è importante nel percorso educativo nel percorso formativo dei nostri ragazzi. Siamo in un ambiente dedicato allo sport in cui c’è un percorso pedagogico da parte della scuola; poi c’è un percorso che questi ragazzi fanno nelle proprie società sportive e dunque riteniamo che sia importante fermarsi a riflettere su quelli che sono i valori dello sport. Probabilmente i nostri ragazzi non si rendono conto fino in fondo dell’importanza che questi valori hanno nella loro crescita ed è giusto aiutarli a prendere consapevolezza”.

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