Sono 288, su un totale di 5313 in tutta la Toscana, i profughi ucraini che sono arrivati in provincia di Arezzo; di questi la maggior parte, 256 persone, sono accolte in ambienti familiari, di parenti e amici che già vivevano qui. Sono i numeri che ha fornito questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, che insieme all’Assessore alle Politiche Sociali Lorenzo Allegrucci ha fatto il punto della situazione sull’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina.
“La Regione Toscana ha istituito una unità commissariale di crisi regionale legata a questa emergenza e ogni giorno c’è un coordinamento stretto fra tutti gli enti coinvolti – ha spiegato Chiassai – per quanto riguarda la nostra Provincia i numeri sono ancora bassi, legati a reti familiari e amicali. Ci sono 138 minori per i quali c’è già la presa in carico anche dal punto di vista della frequenza scolastica. Al momento soltanto 32 profughi in provincia di Arezzo sono accolti nei CAS, gestiti dalla Prefettura. L’invito a tutti i cittadini che accolgono o si apprestano ad accogliere profughi è di comunicare alla Prefettura le presenze”.
Il comune di Montevarchi ha già attivato i canali informativi in merito all’emergenza profughi: presso il Centro di Ascolto per Cittadini Stranieri, contattabile chiamando il numero 3470334390 (anche su whatsapp), oppure per mail a sosucraina@comune.montevarchi.ar.it. Qui si possono avere informazioni su accoglienza, comunicazione di presenza, assistenza sanitaria, inserimento scolastico dei minori, aiuti di prima necessità, animali domestici. Inoltre si può esprimere sostegno alla gestione emergenza profughi segnalando eventuali disponibilità di posti o alloggi da destinare all’accoglienza. “Tante famiglie ci scrivono, al momento non c’è questa necessità ma se il numero di profughi dovesse aumentare potremo interfacciarci con chi ha dato la disponibilità”, ha concluso Chiassai.
“È la Prefettura che gestisce la gestione dei profughi – ha sottolineato l’assessore Allegrucci – ci sono due modalità, o la rete familiare e amicale oppure i CAS. Noi abbiamo predisposto i canali informativi per fornire tutte le informazioni; stiamo raccogliendo le disponibilità di famiglie che possono ospitare, a Montevarchi sono già cinque quelle che si sono fatte avanti, e che potremo contattare in caso si apra questa possibilità. Abbiamo poi attivato il Tavolo delle Povertà, che era già presente sul territorio, per coordinare tutte le associazioni che stanno lavorando per la raccolta di aiuti da inviare in Ucraina. Infine, ci sono già due associazioni sportive che si sono messe a disposizione per tesserare i bambini ucraini e permettere loro di fare sport nella nostra comunità”.