Ha preso il via ad Arezzo la raccolta di firme per il referendum che chiede l’abrogazione della legge regionale 28, quella che prevede il riordino del servizio sanitario. Adesioni anche dal Valdarno
Ha preso il via ad Arezzo la raccolta di firme per chiedere il referendum abrogativo della legge regionale 28, quella sul riordino del sistema sanitario. Ne occorrono inizialmente 2.000 per l'accettazione del quesito referendario, poi 40.000. Adesione anche dal Valdarno. Il primo a firmare è stato Giuseppe Ricci, portavoce del Comitato per la sanità pubblica, promotore dell'iniziativa. Ricci, tra l'altro, è stato uno dei direttori generali della Asl8.
In Valdarno il primo a parlare del referendum è stato il dottore Lucio Colonna che, nel corso dell'incontro alla Pieve di San Giovanni Battista e nel consiglio comunale di San Giovanni, ha puntualizzato quanto tutti gli sforzi dei sindaci siano inutili se prima non viene bloccato il meccanismo messo in atto dalla legge regionale sul riordino del servizio sanitario. Una legge che prevede l'accorpamento di 12 Asl in 3 e che inizierà la fase di attuazione dal prossimo primo luglio.
"Va bene battersi per un Valdarno unito – ha affermato Colonna – ma il passo da compiere deve essere l'abolizione della legge sul riordino del servizio sanitario. Altrimenti ogni altra cosa sarà solo illusione".
"Il referendum dovrà abrogare la legge 28, quall voluta da Enrico Rossi – ha dichiarato Giuseppe Ricci – Questo significa personale in esubero, oltre 1.500 dipendenti, si riducono poi le offerte pubbliche a vantaggio del privato".