L’assessore regionale Anna Rita Bramerini risponde ad una interrogazione del gruppo misto. “Fibre di amianto assenti in quasi la totalità delle analisi effettuate dai gestori del servizio idrico integrato”. Replicano i movimenti della Campagna No Amianto Publiacqua: “Questa risposta preoccupa molto, perché palesa un’evidente frattura tra la realtà e la classe politica della giunta guidata da Enrico Rossi”
“Fibre di amianto assenti in quasi la totalità delle analisi effettuate, in una prima campagna di indagini e campionamenti, realizzati dai gestori del servizio idrico integrato”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini ha risposto in aula ad un’interrogazione del consigliere del gruppo misto Mauro Romanelli sulla presenza di tubature in cemento amianto nella rete di Publiacqua.
Bramerini ha poi aggiunto che l’Autorità idrica toscana ha completato il censimento delle reti di acquedotto realizzata in cemento amianto: su 33mila chilometri di condotte acquedottistiche in Toscana il cemento amianto è poco più di 1.900 Km (6%); nel territorio gestito da Publiacqua spa, in particolare, si parla di 247 Km di condotte in cemento amianto su 7.100 complessivi.
L'assessore Bramerini ha annunciato anche alcune novità in tema di analisi: “Il rappresentante dell’Istituto superiore di Sanità ci ha comunicato che è stato costituito un gruppo di lavoro che ha definito metodica e metodologia dei campionamenti e controlli per la ricerca di fibre di amianto nelle acque. Questo porterà a risultati confrontabili”.
Ma i Comitati che hanno dato vita alla Campagna No Amianto Publiacqua si dicono tutt'altro che soddisfatti: "Per Anna Rita Bramerini i cittadini toscani possono bere tranquillamente un litro di acqua contenente 22.500 fibre di amianto. Lo si evince dalla 'rassicurante' risposta fornita in Consiglio regionale sulla vicenda delle tubature in amianto degli acquedotti toscani. E a noi questa risposta preoccupa molto, perché palesa un'evidente frattura tra la realtà e la classe politica della giunta guidata da Enrico Rossi".
"L'assessore regionale all'ambiente ignora, ad esempio, la recente classificazione compiuta dall'Agenzia Internazione Ricerca sul Cancro (IARC) che analizza tutte le forme di asbestosi sicuramente cancerogene per l'uomo (Gruppo 1) compresa quella derivante dall'amianto ingerito. I cancerogeni del gruppo 1 IARC, infatti, non hanno soglia: l'unica soglia possibile per la sicurezza dei cittadini è zero. Pertanto nell'acqua 'potabile' la concentrazione deve essere zero".
"Sarebbe inoltre gradito sapere, per un dovere di trasparenza a cui sono tenuti tutti gli amministratori pubblici, dove sono stati fatti i prelievi dell'acqua con le fibre di amianto. Allo stesso modo un'amministratore della cosa pubblica corretto dovrebbe immediatamente applicare il principio di precauzione e responsabilità e di conseguenza predisporre l'immediata eliminazione dei tubi di cemento amianto in tutta la rete idrica toscana".