17, Luglio, 2024

24 luglio la Liberazione di Cavriglia

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Cavriglia, situata in una posizione strategica tra il fondovalle del Valdarno e le colline del Chianti, fu liberata dopo una serie di duri scontri il 24 luglio 1944.  Le truppe alleate, supportate dai partigiani locali, riuscirono a scacciare i restanti contingenti tedeschi.

Il territorio del comune tutto, situato a ovest del fiume Arno e dominata dai Monti del Chianti, era un’area strategica durante la Seconda Guerra Mondiale. I monti, con la loro vegetazione fitta di castagni e querce, fornivano un rifugio ideale per i partigiani italiani impegnati nella resistenza contro le forze di occupazione tedesche e della RSI (Repubblica Sociale Italiana). La SS408, una strada importante che attraversa questa regione, era spesso il teatro delle azioni partigiane mirate a ostacolare il transito dei mezzi nemici.

Le formazioni partigiane. Formazione ‘Chiatti’: Composta principalmente da giovani minatori, questa formazione divenne il 3° distaccamento della 22/aª Brigata ‘Vittorio Sinigallia’. La loro prima azione significativa fu il furto di grano per distribuirlo alle famiglie locali, un gesto che guadagnò loro il sostegno della popolazione. In seguito, si specializzarono in sabotaggi e attacchi diretti contro le colonne tedesche. Formazione ‘Castellani’: Questo gruppo, successivamente noto come il 4° distaccamento della stessa brigata, iniziò le sue operazioni subito dopo l’8 settembre, focalizzandosi su attacchi alle stazioni di polizia e ai soldati isolati per raccogliere armi. Uno dei loro successi iniziali fu la cattura di un colonnello tedesco, la sua macchina e la radio-trasmittente.

Libero Santoni, un membro della banda partigiana, descrive le difficoltà e i pericoli della vita quotidiana. Le pattuglie dovevano muoversi solo di notte per evitare di essere individuate, e la formazione si stabilì temporaneamente nella villa di Poggio al Vento, vicino Massa Sabbioni. Tuttavia, un incontro fortuito con un colonnello tedesco e altri ufficiali li costrinse a abbandonare questa postazione.

Rappresaglie tedesche. Le azioni partigiane, sebbene efficaci nel disturbare le operazioni tedesche, portarono a terribili rappresaglie. Dopo l’attacco del 3 luglio sulla SS408, le truppe tedesche risposero il giorno seguente con massacri in vari paesi del Valdarno, tra cui Meleto, Castelnuovo, Massa Sabbioni, San Martino e infine Le Matole. Le truppe tedesche usarono tattiche di terrore, come fucilazioni di massa e incendi di case, per scoraggiare ulteriori azioni partigiane e punire la popolazione civile.

Attacchi successivi e l’arrivo degli Alleati. Nonostante le rappresaglie, le formazioni partigiane continuarono le loro azioni. Ad esempio, il 12 luglio, la Droandi attaccò di nuovo i tedeschi tra Monte Maione e San Pancrazio. Con l’avanzata delle truppe alleate, come la 6 South African Armoured Division e la 4 British Division, i partigiani collaborarono strettamente con loro, fornendo informazioni cruciali e continuando a combattere i tedeschi. Il resoconto di Libero Santoni evidenzia il costo umano delle azioni partigiane, non solo in termini di vittime tra i combattenti, ma anche tra la popolazione civile. La determinazione dei partigiani di liberare il loro territorio si scontrava con la brutalità delle rappresaglie tedesche, creando un ciclo di violenza e sacrificio. Questi eventi illustrano chiaramente il coraggio e la sofferenza di coloro che resistettero all’occupazione durante uno dei periodi più bui della storia italiana.

L’arrivo delle truppe britanniche – dalle testimonianze di Libero Santoni.Nel Comune di Cavriglia il 2/4 Hampshire Regiment della 4 British Division era alle loro calcagna e il suo Diario di Guerra riporta 21 luglio.  Ore 10:05.  Una compagnia avvisata di stare pronta a procedere verso Castelnuovo…Ore 10:30.  Una compagnia è avanzata senza incidenti fino a raggiungere un punto circa mille iarde a nord di Cavriglia dove erano stati localizzati circa cinquanta nemici.  Questi sono stati attaccati con Armi Corte e fuoco di Bren col risultato di un nemico ucciso e due feriti.  Il nemico si è ritirato rapidamente a piccoli gruppi in direzione est e la A Company  ha raggiunto Castelnuovo alle 17:30…Ufficiale ritenuto catturato mentre perlustrava le strade a nord di Cavriglia.  Una sezione di portatori di Bren è  stata inviata sul luogo e ha scoperto che l’ufficiale era stato nascosto in un riparo nel bosco da partigiani italiani.  Questi partigiani italiani sono sempre più attivi di fronte a questa zona, girano in bande, provvisti di tutti i tipi di armi, e fanno un lavoro utile.  Sono in grado di fornirci informazioni di grande valore.”

Santoni descrive  il suo rientro a Castelnuovo dei Sabbioni. “Un giorno stavo seguendo, non visto, i movimenti di una pattuglia tedesca. Udii il rumore di un’auto che si avvicinava e contemporaneamente vidi i tedeschi disperdersi e sparire.  L’auto sbucò –   era una jeep inglese con un ufficiale e alcuni soldati, e correva proprio nella direzione dove sicuramente si erano appostati i tedeschi.  Sventolando il mitra sopra la testa, fermai la jeep.  Capirono subito, e insieme facemmo fuoco sui tedeschi che, vistisi individuati, si ritirarono più a valle.  Sulla loro jeep entrai a Castelnuovo dei Sabbioni, il paese delle miniere, il mio paese…L’ufficiale veniva spesso a casa mia…II governatore alleato, un inglese, accettò la collaborazione dei partigiani per il servizio di polizia, e del locale Comitato di Liberazione Nazionale per tutti i problemi civili e di lavoro.  I massimi dirigenti della Società Mineraria… furono arrestati sotto l’accusa di collaborazionismo col tedesco invasore perché erano stati visti circolare con i nazisti proprio il giorno 4 luglio. (Santoni p. 95) – Testimonianza riportata da arezzomassacri.weebly.

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