La cronaca del secondo disastro in una settimana ai danni di aziende fiore all’occhiello del territorio. Preoccupazione tra i cittadini ed Istituzioni. Alle 2.00 arrivati gli schiumogeni
Ad una settimana esatta dall'incendio che ha distrutto l'azienda Valentino shoes che dava lavoro a 160 dipendenti, in via Valiani a Levane un altro rogo ha duramente colpito un'altra azienda, un'altra importante realtà del tessuto economico ed occupazionale del Valdarno: la Lem industries situata proprio davanti alla Valentino.
Alle 20.00 circa le fiamme si sono alzate nella parte esterna dello stabilimento. Subito è stato organizzato il gruppo delle maxiemergenze. Vigili del fuoco del comando di Arezzo del distazzcamento di Montevarchi, personale e mezzi del comando di Firenze con il nucleo biologico chimico radiologicoi e del distaccamento di Figline 118 con ambulanze delle Misericordie e personale sanitario, carabinieri, polizia municipale hanno dato il via ai soccorsi.
L'aria nella zona si è fatta irrespirabile a causa delle sostanze sprigionate dall'incendio dallo stabilimento di galvanica. Dopo ore ed ore di lavoro l'incendio ancora non era stato spento: l'acqua, infatti, non è riuscita a domare le fiamme che nel frattempo sono divampate all'interno dell'azienda. Da Firenze e Prato sono state chiamate autobotti con liquidi schiumogeni per "soffocare", togliendogli l'ossigeno, l'incendio.
E mentre i vigili del fuoco cercano di domare le fiamme nella zona si sparge la voce di un diversivo per far confluire le forze dell'ordine in via Valiani e mettere a segno vari colpi in Valdarno. Le voci vengono subito smentite dai carabinieri e dal sindaco di Bucine, Nicola Benini, e dal vicesindaco di Terranuova, Mauro Di Ponte. Benini tra le altre cose afferma: "Non si può più parlare di causalità per due incendi divampati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro" e annuncia di aver già contattato il Prefetto di Arezzo.
Come è accaduto la scorsa settimana per la Valentino shoes anche i dipendenti della Lem si disperano: l'azienda nata nel 1974 è diventata il terzo gruppo per fatturato in Valdarno, dopo Prada e ABB. 400 in tutto i dipendenti, 250 quelli che lavoravano nello stabilimento colpito dall'incendio.
Nella zona, ma non solo, l'aria si è fatta irrespirabile a causa delle sostanze sprigionate dallo stabilimento: secondo alcune testimonianze si è sentita fino a San Giovanni. Molte le persone che si sono chiuse in casa.
Sul posto anche il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini: "Il fumo che circola nell’aria è particolarmente fastidioso ma sembra per fortuna che non abbia conseguenze per la salute. Ho richiesto un incontro al Prefetto per esaminare la questione, sono indescrivibili maggiori controlli per la sicurezza sia dei cittadini che di tante grandi aziende del nostro territorio. Due incendi di questa portata, a distanza di una settimana in due delle più grandi aziende del nostro territorio non possono essere considerati degli eventi casuali".
Intanto serpeggia la preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni: tutti auspicano che le indagini possano far luce su entrambe le vicende che hanno colpito due aziende del Valdarno fiore all'occhiello del tessuto economico del territorio.