Tantissime le persone che hanno partecipato alla manifestazione organizzata dai Cobas e dal Comitato Salvare il Serristori: anziani, giovani e famiglie hanno espresso il proprio ‘no’ allo smantellamento del presidio. Il corteo è partito dall’ospedale ed è arrivato davanti al palazzo comunale
"Giù le mani dal Serristori": con questo slogan 1.500 persone hanno manifestato contro lo smantellamento dell'ospedale di Figline. Armati di fiaccola giovani, anziani, famiglie, infermieri e dipendenti del presidio, rappresentanti politici hanno dato vita a una manifestazione che dall'ospedale, attraverso la regionale69 e le vie del centro storico, passando da piazza Marsilio Ficino e piazza San Francesco si è fermata davanti al palazzo municipale.
Nonostante le rassicurazioni dell'assessore regionala al diritto alla salute Stefania Saccardi, gli interventi del sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai e della segretaria dell'Unione comunale di Figline Incisa del Pd, singole associazioni e cittadini sono scesi in piazza. Oltre agli organizzatori Andrea Calò e Domenico Mangiola, delegati Rsu Cobas Asl10 e ai rappresentanti del Comitato Salvare il Serristori e del gruppo consiliare Salvare il Serristori, hanno preso parte le opposizioni in consiglio comunale a Figline Incisa, Movimento 5 Stelle, Idea Comune, Percorso Comune e Forza Italia Udc, il presidente del Comitato regionale emergenza sanità toscana, il Comitato sanità pubblica, i parlamentari di Alternativa Libera Massimo Artini e Samuele Segoni, il consigliere del Movimento 5 Stelle di San Giovanni Andrea Focardi, il Calcit del Valdarno fiorentino e tante altre associazioni e realtà del territorio.
A prendere la parola al termine del corteo sono stati Andrea Calò, delegato Rsu Cobas, Valentina Trambusti, del gruppo consiliare Salvare il Serristori e Mario Bonaccini, vicepresidente del Calcit. Tutti gli interventi hanno puntato l'indice contro il non rispetto dei patti territoriali siglati nel 2013 e le resposnabilità della Regione e dell'amministrazione comunale di Figline Incisa nel depotenziamento dell'ospedale Serristori. Andrea Calò ha annunciato che se la situazione del presidio non dovesse risolversi la prossima manifestazione sarà l'occupazione dell'ospedale.
Andrea Calò
Valentina Trambusti
Mario Bonaccini
La protesta dunque non si ferma: nessuno dei partecipanti alla fiaccolata intende assistere passivamente, è stato detto, allo smantellamento del Serristori.
Hanno collaborato Glenda Venturini ed Eugenio BIni