Circa 50 metri di lunghezza già realizzati da luglio scorso, nel rispetto dunque del cronoprogramma: Autostrade per l’Italia ha fatto il punto, oggi, sul cantiere per lo scavo della nuova galleria di San Donato, l’intervento più rilevante nell’ambito del lotto per la realizzazione della terza corsia fino a Incisa Reggello. Il termine dei lavori è previsto per il 2026.
Un sopralluogo alla presenza del Ministro alle infrastrutture Matteo Salvini, dell’AD di Autostrade Roberto Tomasi, e dell’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. Per il territorio, presenti i sindaci di Rignano, Certosi, e di Figline e Incisa, Mugnai.
Allo scavo per la nuova galleria di San Donato lavorano ogni giorno circa 250 dipendenti del Gruppo Autostrade per l’Italia e attualmente il ritmo (che dovrebbe aumentare nelle fasi successive) è di circa mezzo metro di luce in più ogni giorno. Una infrastruttura che sarà lunga 923 metri, punto di forza ingegneristico del progetto del nuovo tracciato in direzione sud della A1 tra Firenze Sud e Incisa. Una galleria naturale realizzata con una tecnica complessa, che prevede uno scavo di tipo tradizionale, che ad oggi è già stato condotto per 30 metri di estensione (più altri circa 20 metri fuori terra), che attualmente viene portato avanti solo dall’imbocco che guarda verso Firenze, mentre in seguito sarà realizzato contemporaneamente da entrambi gli imbocchi, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi di esecuzione e garantire la piena transitabilità delle due gallerie attigue.
Il cantiere, che si trova attualmente in una fase molto delicata proprio perché è il primo tratto, opera secondo i più alti standard di sostenibilità, impiegando acciaio riciclato e garantendo la piena tutela delle acque e della fauna, mediante il trasloco e il monitoraggio delle specie protette. Per il materiale di scavo, prodotto durante la realizzazione del tunnel, è previsto il totale reimpiego in altre attività incluse nel programma di potenziamento, azzerando dunque il conferimento in discarica.
“Quest’opera – ha ricordato l’Amministratore Delegato di Autostrade, Tomasi – rientra nel programma di ampliamento alla terza corsia nel tratto dell’Autosole tra Firenze Sud-Incisa Valdarno, progetto che complessivamente riguarda 17,5 km di tracciato diviso in due differenti lotti, il cui livello di avanzamento oggi si attesta a circa il 30%. Il primo tratto di circa 6 km è stato aperto al traffico nel 2021, mentre il secondo lotto di circa 12 km comprende, oltre alla galleria San Donato, anche la realizzazione di due nuovi viadotti: il Ribuio e il Massone, per un investimento complessivo di 400 milioni. In generale la Toscana è uno dei territori dove è più evidente il lavoro che stiamo portando avanti per ammodernare e potenziare la rete autostradale. Qui negli ultimi due anni abbiamo completato nuove opere per un valore di 1,3 miliardi di euro e, solo nel 2023, sono state più di 1 milione le ore di attività nei cantieri”. Tomasi ha anche anticipato che la terza corsia fra Incisa e Valdarno sarà presentata a giugno 2024, con il progetto rivisto e adeguato.
Soddisfazione per l’avanzamento dell’opera è stata espressa dal Ministro Salvini. “Qui si vede l’Italia dei Sì, quella che cresce, che realizza opere di messa in sicurezza, ammodernamento, nuove infrastrutture. Se tutti fanno la loro parte, Firenze e la Toscana potranno vivere nei prossimi anni un rinascimento infrastrutturale, penso ad esempio anche al passante ferroviario di Firenze, che ci permetterà di recuperare decenni di mancati investimenti e di ritardi. Io sono a favore di tutto quello che fa viaggiare in sicurezza gli italiani. L’Italia del No è invece quella che vuole fermare lo sviluppo del Paese”.
A rappresentare la Regione Toscana, l’assessore Baccelli: “Questa è un’opera straordinaria, ho fatto i miei complimenti alle capacità ingegneristiche e alle maestranze di Autostrade e dei suoi appaltatori. La Galleria, ma in generale i 650 milioni di euro in due lotti per la terza corsia in questo tratto rappresentano un contributo fondamentale per lo sviluppo della Toscana. Qui infatti abbiamo un tratto autostradale che non regge più flussi di traffico così importanti, che in alcuni momenti sono addirittura il doppio della media autostradale del Paese”.