04, Novembre, 2024

Terranuova, incontro sulla crisi del settore moda: Valdarno compatto per fronteggiarla

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I Sindaci del Valdarno aretino, il Tavolo delle Categorie Economiche del Valdarno, la Federazione CGIL-CISL-UIL e gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini si sono ritrovati nella sala del consiglio di Terranuova per affrontare insieme la situazione della crisi del settore moda. Un settore che comprende competenze e professionalità variegate e diversificate che, spesso, non vengono prese poco in considerazione. Tra le richieste: il prolungamento dell’ammortizzatore sociale al 2025 per le aziende con meno di 15 dipendenti e delle misure previste per quelle con oltre 15 dipendenti. Per i sindaci importante l’intervento delle banche per assicurare liquidità alle ditte in crisi e la necessità del passaporto digitale. 

Non è sufficiente, e su questo sono tutti d’accordo, la recente introduzione di una cassa integrazione in deroga per le piccole imprese della filiera perchè in Valdarno il comparto moda si sviluppa in maniera integrale dalla materia prima alla lavorazione e spazia nella galvanica, negli accessori, nella distribuzione, nell’allestimento dei negozi e delle mostre.

Alessandra Nardini, assessore regionale a Formazione professionale, Impiego e Politiche di genere: “Come abbiamo chiesto a giugno al Governo nazionale, abbiamo avanzato la proposta dell’attivazione di un ammortizzatore sociale specifico ad hoc per i lavoratori e le lavoratrici del settore moda. Il Governo ha impiegato tantissimo tempo nel rispondere: oggi per fortuna è stato previsto un ammortizzatore sociale che però si rivolge solo alle aziende con meno di 15 dipendenti e terminerebbe il 31 dicembre di quest’anno. Noi riteniamo che questo non sia assolutamente sufficiente e quindi già nei prossimi giorni avanzeremo una richiesta di modifica di emendamento che prolunghi la durata di questo ammortizzatore specifico nel settore moda. Temiamo che la crisi non si risolverà alla fine di quest’anno. Inoltre fin da subito avevamo chiesto di rifinanziare e prorogare quelle che sono le misure previste per le aziende sopra i 15 dipendenti. Continueremo a chiedere a livello nazionale che venga attivato un tavolo unitario che coinvolga sia il Ministero dell’Impresa e del Made in Italy ma anche il Ministero del lavoro e delle politiche sociali insieme alle Regioni coinvolte dalla crisi del settore moda, che per esempio per la Toscana è un settore strategico, e a tutte le parti sociali, associazioni sindacali, perchè crediamo che si debbano affrontare due temi: da un lato le misure necessarie e urgenti in questa fase per superare la crisi e quindi prima di tutto per evitare i licenziamenti e anche la conseguente perdita di competenze che andrebbero disperse, dall’altro c’è la necessità di iniziare ad avere uno sguardo più lungo e di affrontare il tema del rilancio di questa filiera strategica e quindi di quello anche che accadrà una volta superato questo momento di drammatica difficoltà. Quindi avanzeremo a livello nazionale di nuovo questa richiesta. Da un punto di vista Istituzionale penso che dovremmo tornare a lavorare per un maggior dialogo perchè tutti dovremmo remare nella stessa direzione che è quella di salvaguardare posti di lavoro e un settore strategico in termini economici, di crescita del nostro territorio e del n ostro Paese. Come Regione Toscana abbiamo attivato un tavolo sulla moda, in Commissione regionale permanente ci siamo anche confrontati con le parti sociali per capire se c’erano necessità di misure ad hoc per la formazione e le politiche attive del lavoro. Su questo ribadiamo la nostra convinta e completa disponibilità a lavorare insieme in questo senso e crediamo che questo sia il modo di lavorare che dovremmo provare in questa direzione a tutti i livelli senza che vi siano strade privilegiate in base ai colori politici perchè questo non fa che danneggiare il nostro territorio e un settore strategico che ha bisogno invece di vederci uniti e di lavorare tutti nella stessa direzione”.

Leonardo Marras, assessore regionale Economia e Turismo: “E’ importante rendere evidente che nella moda ci sono anche imprese che hanno codici Ateco che magari stanno da un’altra parte e che invece lavorano anche in via esclusiva per i grandi marchi e per il settore della moda. Quindi sarebbero soggetti invisibili alla pubblica amministrazione mentre invece soffrono degli stessi mali. E’ evidente che gli ammortizzatori sociale che sono stati appena rinnovati sono ben poca cosa. La crisi è veramente drammatica, probabilmente avrà tempi medio lunghi, addirittura si parla del secondo semestre 2025, quindi la legge di stabilità dello Stato dovrà necessariamente rivedere la copertura di ammortizzatori sociali che possano essere validi anche per il prossimo anno e al tempo sesso strumenti che garantiscano liquidità sufficiente alle imprese. Abbiamo raccolto l’invito alla riconvocazione al tavolo regionale della moda che avrà al sua reale efficacia nel promuovere strumenti per tornare a investire, la capacità di interpretare il tessuto toscano, rappresentato benissimo anche dal sistema distrettuale del Valdarno, perchè attorno a quelle difficoltà che sono strutturali si possa trovare la strada che riposiziona un sistema di consumo internazionali anche nelle nostre industrie”.

Federica Vannelli, in rappresentanza di tutte le categorie economiche: “Abbiamo iniziato un dialogo importante e di questo ringraziamo il sindaco Chienni e tutti i sindaci della vallata: devo riconoscere un grande impegno a lavorare compatti per risollevare il Valdarno. Noi abbiamo lanciato questo allarme in modo molto serio proprio perchè, anche se non ci sono livelli di crisi allarmanti ma sono sicuramente preoccupanti, questa è una crisi che va avanti da oltre un anno. Penso sia stata un po’ sottovalutata l’importanza del Valdarno in Regione Toscana per questa filiera che coinvolge oltre 16mila addetti, oltre a tutto l’indotto, e ricordo che su 4 famiglie una lavora per l’indotto moda, quindi meritiamo decisamente maggiore attenzione. Quello che vorrei rivendicare da parte delle categorie economiche è che ci siamo già mossi anche a livello nazionale ma riteniamo che anche la Regione possa svolgere un ruolo molto importante perchè se una voce arriva da un territorio regionale intero riteniamo che faccia la differenza”.

Sergio Chienni, sindaco di Terranuova: “Come sindaci del Valdarno aretino ci eravamo presi l’impegno di rappresentare le nostre istanze e i nostri concittadini ai vari livello di Governo. Dal nostro territorio, dalle associazioni di categorie supportate anche dalle organizzazioni sindacali vengono richieste concrete ossia una celere riconvocazione unitaria del tavolo della moda, il cogliere le specificità del Valdarno perchè i codici Ateco a volte non danno la rappresentazione di quella che è la realtà dei fatti. Qui c’è una filiera produttiva completa del settore moda che occupa tantissimi nostri concittadini e che in quota parte sta attraversando un momento di difficoltà non congiunturale ma probabilmente strutturale e quindi necessita di un intervento celere perchè la componente tempo è fondamentale. La cassa integrazione in deroga è sicuramente uno strumento per affrontare l’emergenza ma tutti dobbiamo fare pressione sui livelli apicali perchè le banche devono fare la loro parte, c’è bisogno di liquidità rispetto ad aziende che stanno attraversando momenti di difficoltà per supportarli e questo è lo strumento concreto più urgente e più impellente invece nel medio e lungo periodo ribadiamo la necessità del passaporto digitale perchè permette di avere contezza di qual’è l’intera filiera produttiva e di adottare strumenti concreti per poterla tutelare nella maniera più adeguata. Andiamo avanti in questo percorso, è importante rappresentare con forza quelle che sono le necessità della nostra comunità”.

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