Iniziamo con San Giovanni un viaggio attraverso i Centri storici delle 4 più grandi città del Valdarno aretino e fiorentino. Lo scopo è focalizzare lo stato dei salotti buoni del nostro territorio da un punto di vista estetico e commerciale, scoprirne le potenzialità turistiche e soprattutto quale futuro li attende secondo le scelte e le intenzioni delle Amministrazioni comunali e dei commercianti.
A San Giovanni, centro pulsante del Valdarno, ricco di storia e arte, nel complesso vi sono oltre 500 negozi di cui il 50% nella zona del Centro, inteso non soltanto come Corso Italia ma comprensivo anche delle piazze e delle strade attigue. Dai dati si evince che l’anno più critico per le chiusure è stato il 2023. Nonostante il post Covid nel 2021 è vero che sono cessate 13 attività ma ne sono state aperte 19. Il trend è fisiologico, segno di un settore, quello commerciale, che sta cambiando per le nuove necessità della gente e i nuovi metodi di acquisto.
Tra le categorie merceologiche riferite alle nuove aperture primeggiano quelle del commercio al dettaglio alimentare e non alimentare, la somministrazione. ma anche attività di estetista e acconciature.
Abbiamo chiesto all’assessore al commercio del Comune di San Giovanni, Massimo Pellegrini, di fare il punto, considerando che il Centro storico della città ancora è un riferimento importante per il Valdarno ma che comunque necessita di novità e riqualificazione.
“Il Centro storico ha una vitalità diversa rispetto ad altre realtà ma risente anch’esso di una crisi del commercio di carattere generale. In Italia negli ultimi 10 anni si è perso il 20% dei negozi in sede fissa e una bella fetta anche del commercio ambulante. Sono aumentate solo alcune attività, come bar, ristoranti o alberghi. San Giovanni cerca di combattere questa riduzione delle attività all’interno del Centro storico attraverso iniziative che guardino a una sua rivitalizzazione, che stanno incontrando il consenso dei cittadini e dei turisti la cui presenza è molto alta in città e questo ci incoraggia a proseguire sulla strada dell’evento culturale, dell’intrattenimento, di socializzazione in generale. Stiamo facendo e continueremo a fare opere nel Centro a livello di impianti, di estetica: questo è giusto che avvenga per dare un senso maggiore di ospitalità. Abbiamo anche realizzato iniziative importanti insieme ai commercianti, così come accedere al bando da 100mila euro per coloro che volevano riqualificare l’esercizio. Ci muoviamo quindi in più direzioni anche se dovremo capire meglio quale sarà quella del commercio, sicuramente diversa da quella che abbiamo visto finora: cambiano le esigenze della gente e magari da un Centro storico ci si aspetta più accoglienza, più intrattenimento, più benessere andranno quindi valutate le cose da fare per rispondere a queste nuove necessità”.
Una delle scelte di San Giovanni è sempre stata quella di prestare attenzione al Centro e ai suoi negozi e non ai grandi Centri commerciali. “Questa è una scelta politica che viene da lontano e continua a essere sostenuta con forza perchè a San Giovanni il Centro storico è il cuore pulsante della città, è l’agorà. Il nostro obiettivo, quindi, è quello di far crescere il Centro storico in accordo con i commercianti, le associazioni di categoria, i residenti e magari anche con i turisti”.
Sul fronte del commercio l’assessore sottolinea: “Le chiusure che ci sono state vengono recuperate con nuove aperture, nell’ultimo anno, tra l’altro, c’è stato un equilibrio tra chiusure e aperture. Le richieste vanno verso la somministrazione ma anche verso il settore del benessere: in tutta San Giovanni ci sono 55 attività tra estetiste e parrucchieri e le richieste continuano perchè c’è un mercato”.
Considerando la presenza del Museo delle Terre Nuova, del Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, di Casa Masaccio, della prossima apertura del Teatro Bucci e del rifacimento di Porta San Giovanni, che già conferiscono alla città prestigio e lustro, qual’è il futuro del Centro storico di San Giovanni? “L’idea è renderlo un salotto, ma non è semplice. Comunque la riqualificazione da un punto di vista estetico è necessaria. Ci sono vincoli e ostacoli ma l’obiettivo sarà quello confrontandosi con tutti gli attori del Centro”.
Per Sandra Gambassi, presidente del Centro commerciale naturale, le azioni da portare avanti per rivitalizzare il Centro storico, devono puntare sul decoro urbano, la sicurezza, la riqualificazione, le iniziative. Ma soprattutto l’idea sarebbe quella di creare un vero centro commerciale magari rendendo gratuiti o con disco orario i parcheggi di piazza della Libertà il sabato.
“Ci vuole una maggiore attenzione perchè se muore il commercio, che sta peggiorando, muore il Centro storico che dovrebbe essere valorizzato ancora più, nonostante che francamente alcune iniziative siano state importanti e belle come per esempio MyStufato, il Perdono o il Sangiovese. Penso che quelle legate alla cultura, invece, anche se belle portino poco al commercio”.
“Decoro urbano, riqualificazione, sicurezza, iniziative che possano richiamare sempre più persone sono gli aspetti importanti a cui prestare attenzione. Un’idea per rivitalizzare il Centro potrebbe essere strutturarsi come un vero centro commerciale, sincronizzando anche gli orari e le aperture straordinarie. Io ho anche proposto di mettere il sabato i parcheggi liberi o con disco orario”.
“Secondo me si è perso il presidio del territorio: rendendo un Corso maggiormente bello probabilmente si invoglierebbe ancora di più le persone a venire. Io per esempio sarei anche favorevole alla chiusura completa del Centro arricchendolo con panchine, cestini quasi come un giardino”.