“La forza di volontà è più forte dei nostri limiti”: è questo il messaggio che Pierluigi Sabatelli, 72 anni, nato a nato a Sassocorvaro e residente a Rignano sull’Arno, docente in pensione di scienze motorie e appassionato ciclista, ha voluto mandare da Capo Nord dopo aver percorso 4.000 chilometri, aver attraversato 8 nazioni, in 26 giorni e aver superato difficoltà e intemperie.
La sua è stata una grande impresa, una sfida: Pierluigi ha affrontato la North Cape 4000 – IV edizione, un evento di Ultra Cycling senza supporto, in assoluta autonomia, percorrendo oltre 4.000 km da sud a nord dell’Europa. Partito il 26 giugno da Rovereto, ha raggiunto Capo Nord il 20 agosto, portando con sé soltanto lo stretto necessario, segno di una sfida vissuta nella sua forma più autentica, dove a contare davvero sono la resistenza e la forza di volontà.
“La bici non lo ha mai abbandonato: una passione costante, che lo ha spinto a sfidare i propri limiti e trasformare un sogno in realtà – racconta la figlia – In 26 giorni consecutivi, Pierluigi ha attraversato 8 nazioni (Italia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia, Finlandia e Norvegia) attraversando anche il Circolo Polare Artico. Ha percorso in media circa 159 km al giorno, riservandosi gli ultimi 30 chilometri il giorno dell’arrivo, affrontando pioggia, freddo, fatica, fame e il limite di non padroneggiare la lingua inglese. Ostacoli che ha superato grazie alla generosità e all’umanità delle persone incontrate lungo la strada. Come se ciò non bastasse, in Germania Pierluigi ha affrontato un imprevisto importante: il telaio della bici si è spezzato a causa di una caduta. Con grande ingegno (e un po’ di fantasia) lo ha rattoppato con fascette e un supporto di plastica, riuscendo a proseguire e concludere il viaggio grazie a questi materiali di fortuna e sperimentando in prima persona che con la creatività non c’è problema che tenga”.
Al traguardo, a Capo Nord, lo attendeva una sorpresa indimenticabile: la sua famiglia, che lo aveva sostenuto da lontano per tutto il viaggio, era lì ad accoglierlo. “Un abbraccio che ha suggellato 26 giorni di fatica e dedizione, e il coronamento di una sfida capace di andare oltre lo sport”.