02, Aprile, 2025

Consiglio comunale, si apre la crisi politica. Il PSI lascia l’aula con le opposizioni, manca il numero legale: la seduta salta

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Si chiude per mancanza di numero legale la seduta di Consiglio comunale di Figline e Incisa: è l’atto finale di una discussione politica iniziata in seno alla coalizione di maggioranza già in Commissione bilancio, con il PSI che non ha sposato la variazione di bilancio con la destinazione di circa 50mila euro al servizio di comunicazione. Dopo la revoca dell’assessore Gabbrielli, unico esponente socialista in giunta, si è consumata la resa dei conti, con il PSI che si è rifiutato di fornire un nuovo nome per la giunta e ha chiesto una verifica di maggioranza. L’atto successivo, quello relativo proprio alla variazione di bilancio, non è stato votato perché tutti i consiglieri di opposizione insieme ai due del PSI hanno lasciato aula, ed è venuto a mancare il numero legale.

Ad aprire la seduta era stata la comunicazione del sindaco, Valerio Pianigiani, con l’annuncio della revoca delle deleghe all’ex assessore Fabio Gabbrielli. 

Il capogruppo Ciucchi ha commentato: “Gabbrielli è stato la vittima del fatto che il PSI ha voluto mantenere la propria linea. Non abbiamo accettato la variazione di bilancio per l’affidamento esterno della comunicazione istituzionale: e in conseguenza qualcuno probabilmente ha perso la necessaria lucidità politica, convincendo il sindaco a mettere in atto un provvedimento punitivo nei confronti del PSI. Da tempo chiedevamo un incontro con la coalizione per uscire da questa apatia politica, ma non avete dato risposta. Anzi: quando Sarri è uscito dal PD il sindaco ha parlato di ricatti, e non ha mai chiarito cosa intendesse”. Nessun nuovo nome dai Socialisti per la giunta. “Le questioni profonde da affrontare sono ben altre, la sostituzione di Gabbrielli non è all’ordine del giorno. Nell’interesse dei cittadini siamo però disponibili a verificare con sindaco e coalizione se, nonostante questa lesione inferta, ci siano comunque margini per un confronto serio e libero da tornaconti di fazione”.

Le opposizioni hanno criticato in particolare le parole del sindaco Pianigiani: “Lei si preoccupa del bene della maggioranza, quando invece dovrebbe parlare del bene della cittadinanza e della comunità”, ha sottolineato Pittori (Alleanza Civica). “Lei dovrebbe preoccuparsi di amministrare i soldi dei cittadini in maniera corretta e trasparente”, ha rincarato Buoncompagni (Fare Ora).  “Questo è solo l’apice di dieci mesi di inerzia amministrativa, e su questo siete stati valutati: e invece avete l’arroganza politica di revocare la delega ad un assessore”, ha aggiunto Venturi (FdI). 

La capogruppo PD Farini ha respinto le accuse politiche: “Il PD, che è unico di Figline e Incisa, vuole continuare a sostenere questa amministrazione e questa coalizione di maggioranza, l’unica che può fare il bene per la comunità. C’è una crisi politica, e stiamo cercando di lavorare per risolverla”.

La seduta è poi proseguita proprio con la discussione del punto all’ordine del giorno della variazione di bilancio. Per esporre l’atto ha preso la parola il sindaco Pianigiani, che ha fatto una lunga premessa: “Voglio garantire trasparenza e verità, l’atto in discussione oggi è pienamente regolare e legittimo. Per questo non ho ritirato l’atto: i cittadini devono sapere che questa Amministrazione opera con trasparenza e legittimità. Non è per arroganza, ma per le responsabilità che mi sono state affidate. Chiedo ai consiglieri di considerare l’atto nella sua interezza, con una analisi attenta e responsabile”. Pianigiani chiede poi all’assessore Guarnieri di illustrare l’atto, suscitando le critiche dei consiglieri di opposizione per non aver rispettato l’impegno assunto di illustrarlo lui stesso prendendo la parola.

Nei successivi interventi, sia Ciucchi (PSI) sia i consiglieri dei gruppi di minoranza hanno criticato nel merito lo stanziamento di ulteriori 50mila euro (suddivisi nel bilancio del 2025 e del 2026, come ha puntualizzato Buoncompagni: “Questa è una variazione di dettaglio ben precisa”) destinati al settore della comunicazione pubblica, sostenendo che si tratta di una spesa non motivata, specialmente se si tratta di esternalizzare ad una società esterna (questione su cui Pittori ha sollevato dubbi di legittimità, citando una specifica sentenza della Corte dei Conti sull’esternalizzazione dei servizi di comunicazione da parte dei comuni). A difendere l’atto è stata Farini (PD) che ha voluto specificare: “La variazione di bilancio riguarda tre voci, di cui una per l’ufficio comunicazione, ad oggi rimasto con una sola unità di personale. Non è un atto di affidamento esterno, ma questa variazione serve a creare uno studio di fattibilità sulla comunicazione stessa, utile a trovare la soluzione migliore per alcuni servizi di comunicazione del comune”. A prendere parola dalla maggioranza anche Ermini (PD) che ha dichiarato: “Ritengo legittimo che il sindaco e l’amministrazione si dotino di un ufficio comunicazione; ma la decisione su una eventuale esternalizzazione è invece in itinere: in ordine a questa scelta mi dichiaro contraria“. Infine Ciucchi (PSI): “È evidente che la giunta ha già preso contatto con una o più società specializzate, che la società ha fornito una stima dei costi per il servizio, come testimoniano le cifre precise previste dalla variazione per i bilanci 2025 e 2026 (35.900 euro e 17.500 euro). Sarà anche una questione ancora in itinere, però noi rimaniamo fermi sulla posizione della Commissione, e quindi io e il consigliere Sarri lasciamo l’aula”. Con loro tutti i consiglieri di opposizione, sancendo così la fine della seduta del Consiglio senza che si potessero votare gli atti. 

 

Il video della seduta

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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