24, Aprile, 2025

Chiusa la mostra “Di verde terra dipinse”, dialogo artistico fra Bonechi e Masaccio. Un’opera dell’artista figlinese donata al Museo

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Dopo cinque mesi segnati da una grande partecipazione di pubblico si è chiusa, al Museo Masaccio di Cascia, la mostra “Di verde terra dipinse”, ospitata nella Sala del Trittico di San Giovenale di Masaccio e realizzata in occasione del trentennale della scomparsa, avvenuta il 23 novembre 1994, di Lorenzo Bonechi, tra i più rappresentativi artisti contemporanei del Valdarno. Un’iniziativa culturale di grande spessore, che ha saputo attrarre, emozionare e coinvolgere un pubblico numeroso e variegato, proveniente anche da fuori territorio.

Il Museo Masaccio, che si conferma sempre più come punto di riferimento per la valorizzazione del dialogo tra arte antica e contemporanea, è stato per questi cinque mesi punto di incontro di un colloquio artistico attraverso i secoli, tra i volti di Masaccio e quelli di Bonechi, entrambi capaci di raccontare e trasmettere emozioni.

A coronamento della mostra, il Museo Masaccio ha ricevuto un’importante donazione: il dipinto “Cristo con la Croce o l’Eucarestia” (1990), opera intensa e spirituale di Lorenzo Bonechi, donata dal mecenate Vittorio Casucci e dalla sua famiglia, già benefattore del Museo con una precedente donazione di una straordinaria opera di Venturino Venturi.

La chiusura della mostra, è stata l’occasione per tracciarne un bilancio evidenziando l’importanza di iniziative di questo genere.

Giovanni Bonechi, figlio dell’artista e curatore dell’Archivio Lorenzo Bonechi, ha parlato con emozione del percorso espositivo, ringraziando l’Amministrazione Comunale e le curatrici del Museo per l’impegno e la sensibilità dimostrata nel tenere viva la memoria dell’artista valdarnese, sottolineando come il museo sia un vero “catalizzatore culturale” per il territorio.

Vittorio Casucci, autore della donazione, ha raccontato con passione la storia dell’opera regalata al Museo: un gesto mosso da un sincero legame con l’arte sacra e con il territorio. “Sono felice che questo quadro sia rimasto nel Valdarno – ha detto – e soprattutto che sia esposto in un museo vivo, che sa accogliere e valorizzare opere così significative.”

Il Sindaco di Reggello, Piero Giunti, ha evidenziato il ruolo dinamico del Museo Masaccio: “Un museo non è solo un contenitore statico, ma uno spazio vivo che si trasforma, si arricchisce e dialoga con il presente. Oggi possiamo dire che, grazie a questa mostra e alla nuova donazione, il nostro Museo è ancora più ricco e prestigioso.”

Apprezzamento è stato espresso anche dall’Assessora alla Cultura, Adele Bartolini, che ha ricordato l’impegno continuo dell’Amministrazione per la crescita del Museo e ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i protagonisti dell’iniziativa: “Lorenzo Bonechi è stato un artista di profonda spiritualità e sensibilità. Aver potuto esporre una sua opera accanto a Masaccio è stato un privilegio che rende onore alla nostra comunità.”

Lucia Bencistà, direttrice del Museo e del Sistema Museale Chianti Valdarno, ha sottolineato come la mostra abbia rappresentato una tappa fondamentale nel percorso di apertura del Museo all’arte contemporanea, riaffermando l’importanza di continuare in questa direzione: “Il dialogo fra secoli, fra Masaccio e Bonechi, è stato toccante e profondamente significativo.”

Infine, Maria Italia Lanzarini, curatrice del Museo Masaccio, ha richiamato il forte legame simbolico tra la mostra e il trittico di Masaccio: “Chiudere la mostra il 23 aprile, data presente sull’opera di Masaccio, è stato quasi naturale. Questa mostra ha avuto un grande impatto sul pubblico, emozionando e avvicinando tante persone all’arte di Lorenzo Bonechi.”

Un ringraziamento particolare è stato rivolto a Don Ottavio Failli, figura storica e appassionata del Museo, che con la sua visione lungimirante continua ad animare il percorso del Museo Masaccio come centro di cultura e spiritualità per tutta la Toscana e non solo.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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