Sotto il loggiato del comune di Figline Valdarno in occasione della 25esima edizione di Autumnia, con strumenti originali, una particolare stampante 3D e la collaborazione ingegnosa di Eta Beta APS, ha infatti preso il via la campagna di comunicazione contro l’abbandono delle plastiche nell’ambiente. All’appello lanciato dalla Presidente Serena Stefani hanno risposto in tanti: adulti e bambini, spinti dalla curiosità di scoprire in cosa può trasformarsi il pet, il moplen, il pvc o qualsiasi altro materiale plastico, si sono presentati alle lezioni istruttive e divertenti, nella straordinaria “aula” da cui è partita l’iniziativa didattico-educativa.
Il laboratorio per il riconoscimento e il riuso delle plastiche raccolte lungo i fiumi è uno degli strumenti utilizzati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per realizzare il progetto di educazione ambientale Amico CB2. O meglio, la parte del progetto “Splasticando i fiumi”, sostenuto dall’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale con risorse messe a disposizione dalla Legge Salva Mare.
“Un fenomeno ancora troppo diffuso che dobbiamo affrontare con la prevenzione e la formazione. I rifiuti abbandonati sono pericolosi sul piano idraulico, perché rappresentano un ostacolo al deflusso delle acque, ma anche per l’ambiente e la salute umana: nel loro lungo viaggio verso il mare, infatti, si trasformano in micro-plastiche con un gravissimo impatto sulla qualità della vita, degli eco-sistemi e delle persone – commenta la Presidente Stefani – Ben vengano dunque le spille, i braccialetti, i giochi variopinti ricavati da vecchi contenitori recuperati, che ci aiutano a lanciare l’sos plastiche nei corsi d’acqua”.
Dal Valdarno l’iniziativa didattico-educativa-esperienziale si amplierà a tutto il comprensorio Alto Valdarno, affiancando le altre storiche attività promosse dall’Ente. Continuerà il progetto con il dispositivo Flumina, il grande plastico realizzato da Eta Beta APS che permette di “toccare con mano” cosa accade durante una piena del fiume all’ambiente circostante, modificato dall’uomo.
“Una simulazione realistica e impressionante, soprattutto di fronte agli attuali fenomeni meteorologici aggressivi e violenti, che colpiscono con insistenza i nostri territori – specifica la Presidente Stefani – E’ un modo per educare all’attenzione per il fiume. Sempre. Quando ci si avvicina al fiume per sport, relax e divertimento; quando si programmano scelte di sviluppo urbanistico; quando si acquista un immobile; quando si interviene per la sua manutenzione: una grande lezione, diretta ed efficace per tutti”.
Amico CB2 è un progetto che riesce a toccare tanti aspetti del corso d’acqua: oltre a Flumina e al laboratorio contro le plastiche, prevede incontri con Legambiente Arezzo e, al termine, l’iniziativa must: la creazione del villaggio plastic free sulle sponde del torrente Chiassa alle porte di Arezzo. “Il Consorzio mette a disposizione le sue competenze e le sue iniziative per le scuole, dalle materne alle superiori. Le classi interessate possono prenotare un intervento di AMICO CB2 inviando una mail direttamente all’indirizzo info@cbaltolvaldarno.it”, invita la Presidente.
“Iniziative come ‘Splastichiamo i fiumi’, dichiara Gaia Checcucci, segretario dell’Autorità di Bacino – sono la migliore conferma di come l’’alleanza’ tra le istituzioni pubbliche e tra queste e il territorio debba essere sempre più rinsaldata e incentivata e per questo ringrazio il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per il lavoro fin qui svolto per contrastare l’inquinamento e tutelare i nostri corsi d’acqua. Vogliamo andare avanti perché siamo convinti dell’importanza di investire sui ragazzi: conoscere il Fiume e il suo ecosistema è il primo passo per la formazione di futuri cittadini consapevoli e rispettosi dell’ambiente. Un’alleanza, quella con il consorzio che si rinnova grazie alla legge Salva mare per dare concreta attuazione agli obiettivi che da sempre il nostro ente promuove per fiumi più sicuri, più puliti, da vivere e che potrà svilupparsi nei prossimi anni sempre nell’ottica di rafforzare le azioni di prevenzione attraverso nuove politiche di gestione dei rischi naturali”.