10, Settembre, 2024

Aggressioni in sanità, D’Urso: “Ferma condanna alla violenza”. Sistemi di sorveglianza in arrivo anche al pronto soccorso della Gruccia

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La Asl Toscana Sud Est attiverà sistemi di sorveglianza in tutti i 13 pronti soccorso di propria competenza, compreso quello dell’Ospedale del Valdarno, con lo scopo di prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari. Lo ha annunciato il direttore generale della Asl Toscana sud est e vice presidente Fiaso, Antonio D’Urso, che ieri ha preso parte al primo tavolo congiunto tra Fiaso e Federsanità, che si è svolto a Bari dopo le aggressioni che si sono verificate negli ospedali puglieri.

“È un tema prioritario per il Paese e dobbiamo assolutamente mettere in campo tutte le risorse, umane e non solo, per contrastare un’escalation che mette a rischio ogni giorno il personale sanitario nell’esercizio delle sue funzioni – sottolinea D’Urso -. Ogni episodio di violenza è un attacco alla sanità pubblica. Per questo condanniamo fermamente ogni episodio di maltrattamento, sia verbale sia fisico, verso chi ogni giorno si dedica anima e corpo ad assistere i cittadini, ma è chiaro che le parole non bastano più. Servono azioni concrete che vadano nella direzione di garantire fattivamente l’incolumità del personale sanitario”.

“Come Asl Toscana sud est, in accordo con quanto previsto dalle direttive regionali e nazionali, stiamo predisponendo sistemi di sorveglianza che presto verranno estesi in tutti i 13 pronto soccorso aziendali – continua D’Urso -. Abbiamo anche previsto personale, adeguatamente formato, dedicato ai Pronto Soccorso con il compito esclusivo di comunicare, a scopo preventivo per evitare incomprensioni, con l’utenza: parenti, accompagnatori e i pazienti stessi. Siamo impegnati anche sul fronte della formazione del personale sulle tecniche della comunicazione non violenta e della de-escalation. Sono passi in avanti, certo, ma è tutto il sistema sanitario che deve essere supportato e aiutato per contrastare un fenomeno sempre più radicato”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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