Il gruppo di opposizione Sentire Comune a Castelfranco Piandiscò interviene sul tema della gestione del Teatro Capodaglio e rivendica i risultati delle passate amministrazioni. “L’uso dell’avverbio ‘finalmente’ da parte del sindaco Rossi, nella sua dichiarazione rilasciata a favore del ‘nostro bel teatro che torna al centro della cultura del territorio’, appare alquanto inappropriato, poiché suggerisce erroneamente che negli anni passati ci sia stata una mancanza di visione culturale. Questa è una distorsione della realtà e sembra allinearsi con la tendenza moderna della ‘cancel culture’ o cultura del boicottaggio. Noi invece, riteniamo fondamentale attenersi ai fatti e preservare la memoria storica, che è ancora ben viva e non può essere dimenticata”.
“Il teatro dell’unione dei comuni ha sempre rappresentato il cuore pulsante della vita culturale del nostro territorio. Ha ospitato una vasta gamma di eventi di alto livello: spettacoli di prosa, musical, operette, concerti, spettacoli per bambini e serate a tema culturale, oltre a convegni. Un impegno culturale che evidentemente, signor sindaco, ignora completamente dimostrando una totale assenza di conoscenza delle attività svolte pur avendo seduto in consiglio comunale. Per questo è doveroso soffermarci su alcuni punti che riguardano la stagione del teatro comunale Wanda Capodaglio: oltre alla stagione ufficiale di sette spettacoli, inclusa una rappresentazione fuori abbonamento per renderla accessibile a tutti a prezzo ridotto, è stata organizzata una stagione per i bambini delle scuole, in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo. Inoltre, l’amministrazione precedente, grazie alla collaborazione con le associazioni del territorio, ha promosso una serie di eventi teatrali extra-stagione e la rassegna ‘Teatro a Merenda’, dedicata alle famiglie”.
“L’Assessora Grassi definisce la nuova stagione teatrale con un ‘Si volta pagina’. Quello che attualmente avete fatto per voltare pagina è far pagare i due spettacoli in più direttamente agli spettatori stessi aumentando il costo dell’abbonamento di 25 euro, diminuendo così il numero di cittadini che possono permettersi di parteciparvi e ancora più grave facendoli pagare a tutti i cittadini attingendo anche a 5mila euro dal bilancio comunale”, accusa Sentire Comune. “Con questi presupposti potreste tranquillamente arrivare ai 12 spettacoli sbandierati e promessi dall’attuale Assessora Grassi in campagna elettorale, basta continuare ad aumentare il costo dell’abbonamento rendendo così il teatro non più a disposizione di tutti ma solo di un’élite”.
“Se l’obiettivo è rendere il teatro accessibile a un pubblico ampio – conclude la nota – è necessario contenere i costi degli abbonamenti e dei biglietti. La ricerca di finanziamenti e collaborazioni con le associazioni è altrettanto essenziale per mantenere bassi i costi e incentivare la partecipazione. Come da vostro stile continuate a parlare alla pancia dei cittadini, continuate a far leva sul populismo trattando le persone come prive d’intelligenza. Noi preferiamo parlare alla testa dei nostri concittadini fornendogli dati inconfutabili su cui riflettere, Noi ci basiamo sui fatti e sui numeri, restando in attesa di vedere i risultati concreti dell’operato di questa amministrazione”.