All’indomani della seduta consiliare in cui la maggioranza ha approvato le nuove tariffe Tari di Montevarchi, arriva l’attacco politico del consigliere di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso. “La maggioranza di destra che governa Montevarchi ha approvato il piano finanziario sui rifiuti con un aumento del 25-30%. Questo è il fatto storico e politico. Le tasse sui rifiuti (TARI) sono state approvate con il voto della destra montevarchina e del sindaco Chiassai”.
“Siccome a Montevarchi la bugia è diventata Istituzione, intanto il sindaco Chiassai e l’assessore Bucciarelli, con post e comunicati stampa e circolari alle categorie economiche, ci raccontano che non è vero e che anche fosse vero sarebbe colpa di una certa Arera o dei comunisti che governano la Regione o di Grillo che nella sua casa di Bibbona ha deliberato per Montevarchi. Parole e video vergognosi”, commenta Grasso.
“Ci prendono letteralmente per i fondelli: perché quando si approva una delibera in consiglio comunale si difende, si spiega, si chiarisce ma non si raccontano bugie a reti unificate e non si comunica alle categorie economiche che vi sono sconti ed agevolazioni. Peraltro alcune agevolazioni per legge del Parlamento”, sottolinea il consigliere di Montevarchi Democratica. “Si dice la verità che vi sono complessivamente aumenti del 25-30% per pagare quello schifo di cassonetti intelligenti e per pagare i debiti che da 4 anni vengono sempre rimandati ed assumendo la terminologia giuridica di conguagli ora vengono addebitati a noi cittadini di Montevarchi. E poi nelle strade sudicio, puzzo, immondizia”.
“Quando la bugia diventa Istituzionale vuol dire che il confronto umano prima che politico non esiste e questo è il peggiore dramma in cui la destra ha infilato la nostra laboriosa città. Il sindaco Chiassai, inoltre, fa approvare alla sua maggioranza altra delibera con la quale i cittadini di Montevarchi avranno un altro regalo. Pagheranno gli aumenti del sudicio solo dal 31 ottobre 2021 e cioè dopo le elezioni comunali sperando con questo che non si accorgano degli aumenti storici del 30%”, conclude Francesco Maria Grasso.
